3 caratteristiche degli integratori di ferro efficaci in caso di carenza di questo minerale

Quali sono le cause e i sintomi della carenza di ferro? In questo articolo approfondiamo la conoscenza con questo prezioso minerale e scopriamo insieme quali sono le 3 caratteristiche che rendono un integratore di ferro efficace in caso di aumentato fabbisogno organico.

 

Perché il ferro è così importante per il nostro organismo?

Il ferro è un minerale essenziale per la salute del nostro organismo. Il ferro, infatti, regola moltissimi processi fisiologici tra cui:

  • la formazione di due importanti proteine (emoglobina e mioglobina) che legano l’ossigeno nei globuli rossi e nelle cellule muscolari e ne permettono il trasporto;
  • la formazione di alcuni enzimi (i citocromi) che intervengono nel metabolismo di moltissime sostanze di origine alimentare e di farmaci;
  • la normale funzione del sistema immunitario;
  • lo sviluppo cognitivo durante l’infanzia e l’adolescenza;
  • l’azione di contrasto alla perdita di massa ossea nelle donne in menopausa.

Una carenza di ferro può manifestarsi in caso di:

  • ridotto apporto con la dieta (un’alimentazione scorretta e povera di carne e di verdure ricche di ferro e vitamina C può, alla lunga, provocare un deficit organico di ferro);
  • ridotto assorbimento a livello intestinale causato da patologie infiammatorie (es. Morbo di Crohn) o altre patologie gastrointestinali che ostacolano l’assorbimento dei nutrienti, tra cui il ferro;
  • sanguinamenti a livello intestinale causati da infezioni o patologie;
  • microsanguinamenti a livello muscolare correlati ad attività sportiva molto intensa (capita prevalentemente in chi pratica attività di endurance, che mettono a dura prova anche gli sportivi più allenati);
  • particolari condizioni fisiologiche caratterizzate da perdita di sangue (mestruazioni) o aumentato fabbisogno organico di ferro (gravidanza e allattamento al seno).

In generale la carenza di ferro, specialmente se determinata da un’alimentazione scorretta e non equilibrata, è una condizione che si instaura lentamente. Tuttavia, quando i livelli di ferro nell’organismo sono al di sotto del normale (i valori medi sono: 65/170 mcg/dL per l’uomo; 50/160 mcg/dL per la donna), possono manifestarsi alcuni sintomi caratteristici della carenza di ferro tra cui:

  • Sensazione di stanchezza e di affaticamento;
  • Pelle e mucose di colorito pallido;
  • Mal di testa;
  • Cefalea;
  • Irritabilità;
  • Difficoltà a prendere sonno;
  • Unghie e capelli fragili;
  • Respiro corto;
  • Tachicardia.

Quando siamo in presenza di una lieve carenza può essere sufficiente introdurre nella dieta alimenti ricchi di ferro. Se l’alimentazione da sola non è sufficiente a riportare nella normalità i valori di ferro nell’organismo allora si può valutare di aggiungere alla dieta un integratore alimentare.

 

Quali sono le caratteristiche che deve avere un integratore di ferro efficace?

Sul mercato sono presenti moltissimi integratori a base di ferro. In generale un buon integratore a base di questo prezioso minerale deve fornire all’organismo la giusta quantità giornaliera di ferro, che si attesta intorno ai 14 mg di ferro al giorno per l’adulto. Esistono, tuttavia, anche integratori in grado di apportare fino a un massimo di 30 mg di ferro giornalieri per unità posologica. Alcuni integratori, poi, contengono anche sostanze come la vitamina C, in grado di favorire l’assorbimento del ferro, o le vitamine del gruppo B. Tuttavia, sono altre le caratteristiche che incidono sulla qualità di un integratore alimentare utile in caso di carenza o aumentato fabbisogno di ferro. Vediamo le 3 caratteristiche principali:

  1. il ferro contenuto nell’integratore deve superare indenne l’ambiente acido dello stomaco per essere facilmente assorbito dalle cellule intestinali (in particolare a livello del duodeno).
  2. Una volta arrivato nell’intestino, l’assorbimento del ferro non deve essere ostacolato dalla eventuale presenza di altre sostanze nutritive come il calcio o da altre sostanze di origine alimentare come i tannini e i fitati.
  3. Alcuni sali inorganici di ferro possono irritare la mucosa dello stomaco o possono appesantire la digestione. In un buon integratore il ferro è protetto nel suo passaggio nello stomaco e allo stesso tempo è facilmente rilasciato una volta raggiunto l’intestino. In questo modo si riducono gli spiacevoli disturbi gastrici correlati all’assorbimento di ferro alimentare.