Agopuntura: un italiano su cinque l’ha provata

Anche in Italia l’agopuntura non rappresenta più un tabù

Dopo il periodo di diffidenza iniziale, quella dell’agopuntura è diventata oramai una pratica ampiamente consolidata anche in Italia. I numeri parlano chiaro: 1 italiano su 5 ammette di aver provato almeno una volta nella vita l’agopuntura. Un vero e proprio riconoscimento nei confronti di questa medicina alternativa, totalmente basata sull’inserzione di aghi in determinati punti del corpo umano, allo scopo primario di migliorare il benessere dell’individuo. La sua origine è incerta. Tuttavia, per convenzione la si fa risalire addirittura alla dinastia Shang (1600 – 1100 a.C.), quando gli aghi erano ancora in pietra ed in osso. Da lì di tempo ne è passato e come si è evinto in occasione del "quindicesimo Congresso Mondiale della Medicina Tradizionale Cinese" organizzato a Roma dalla WFCMS, la disciplina sta esplorando nuovi orizzonti, come dimostra la diffusione di questa tecnica nella cura ai dolori articolari.

Chi si sottopone prevalentemente a sedute di agopuntura? Ecco il target di riferimento

Diverse ricerche effettuate nel Belpaese evidenziano come sono le donne rappresentano il target principale di chi si avvicina al mondo dell’agopuntura. Mezza età, livello di cultura medio alta e residenza nel Nord Italia. E’ in sostanza questo l’identikit del paziente tipico. E gli uomini? Beh, in linea di massima sono più diffidenti. Occorre però precisare che le controindicazioni attinenti all’agopuntura sono pressoché inesistenti: al massimo, un leggero calo di pressione. Nulla di più.

Dov’è che le tecniche di agopuntura apportano miglioramenti?

Vi è poi una ricerca sull’agopuntura che ha dimostrato che bastano poche sessioni per migliorare, e di molto, le vampate di calore notturne e l’insonnia che si manifestano in piena menopausa, per via dei cambiamenti ormonali. Altri addetti ai lavori hanno constatato i notevoli progressi registrati nel campo della chinetosi.

Sottoporsi all’agopuntura, vuol dire ridurre quella fastidiosa sensazione di vomito e di nausea dovute alla chemioterapia.

Anche nella cura all’infertilità non mancano i riferimenti della disciplina. Abbondano a tal proposito le ricerche pubblicate su diverse riviste scientifiche, circa il sostegno delle nuove tecniche per aiutare le coppie che decidono di ricorrere alla fecondazione assistita.

L’agopuntura in Italia oggigiorno

Parlare anche nel Belpaese di agopuntura e di medicine alternative è al giorno d’oggi la normalità. Dal 1999 l’Istituto Superiore di Sanità ha accettato il protocollo di riferimento. Inoltre, in molte città, come Milano, Brescia, Bologna, Firenze e Roma, i corsi di agopuntura, promossi da istituti ed enti ad hoc, sono sempre più frequentati. Oggi vi sono anche corsi di laurea in agopuntura in medicina integrata. Particolarmente apprezzato è quello dell’Università degli Studi di Siena. Eppure fino a qualche anno fa, nell’immaginario collettivo l’agopuntura aveva un unico fine: quello di aiutare a smettere di fumare.

Oggi vi sono studi che evidenziano come chi si sottopone a sedure di agopuntura riscontra una netta riduzione dell’interferenza del dolore. E questo sia in cardiologia, specie nella fibrillazione atriale o nella dismenorrea, che nella neurologia, in particolar modo nella cura delle emicranie. Dopo diversi sicli di sedute, anche l’assunzione di analgesici tende fortemente a diminuire.

I dati che l’Associazione Italiana Agopuntura ha riportato qualche anno fa evidenziavano come per numero di medici agopuntori, l’Italia si collocasse al terzo posto, preceduta soltanto dalla Cina e dal Giappone.

Nei prossimi anni aumenterà ancor di più il numero di coloro che ricercheranno benessere fisico, ricorrendo all’ago nel pagliaio di una medicina alternativa, che sempre più va per la maggiore, come l’agopuntura? Staremo a vedere! Per il momento, resistenze, tabù come la paura dell’ago, sono solo un lontano ricordo del passato. Il che può essere già di per sé considerato come un vero e proprio trionfo.