Può colpire anziani e persone di mezza età a causa del naturale invecchiamento. Può coinvolgere anche i giovani, a seguito di traumi o interventi chirurgici a carico dell'articolazione del ginocchio. La gonartrosi (artrosi del ginocchio) è una patologia degenerativa cronica che porta alla progressiva usura della cartilagine. Interessa persone di tutte le età e di entrambi i sessi. La forma peggiore, la più grave, è la gonartrosi tricompartimentale che compromette tutti e tre i compartimenti del ginocchio.
Oltre all'avanzare dell'età, ai traumi sportivi o ad interventi chirurgici pregressi, una delle maggiori cause scatenanti dell'artrosi ginocchio è la vita sedentaria, l'inattività fisica (da evitare assolutamente).
L'osteoartrosi del ginocchio rappresenta la patologia articolare più diffusa in Italia. Secondo gli ultimi dati statistici, interessa 4 milioni di persone per un costo sanitario di 6,5 miliardi di euro. Donne over 65, persone obese o in sovrappeso sono i soggetti più colpiti dalla gonartrosi che è anche la prima causa di dolore al ginocchio.
Come curare l'artrite del ginocchio?
Quali sono i trattamenti conservativi più efficaci e quando è necessario ricorrere all'intervento chirurgico? Perché preferire la protesi ginocchio mini invasiva a quella tradizionale per intervenire sulla gonartrosi invalidante?
Gonartrosi: i sintomi
E' fondamentale non trascurare il problema già allo stadio iniziale della gonartrosi.
Ai primi sintomi è necessario prenotare una visita di controllo e rivolgersi ad uno specialista.
L'usura e la graduale degenerazione della cartilagine provocata dall'artrosi porta ad un deterioramento della funzionalità degli arti colpiti.
Ecco quali sono i sintomi della gonartrosi, dal livello iniziale a quello più grave:
- dolore e infiammazione localizzati che rendono difficoltoso salire e scendere le scale;
- gonfiore, tumefazione per l'eccessiva produzione di liquido sinoviale;
- rigidità articolare, difficoltà a muovere l'articolazione, specie dopo lunghi periodi di inattività;
- crepitii durante i movimenti;
- debolezza o instabilità delle ginocchia;
- blocco dovuto alla formazione di speroni ossei;
- cambiamento nell'andatura, non più dritta;
- ridotta mobilità responsabile di disturbi cardiovascolari e depressione;
- condrosi: rottura della cartilagine liscia o morbida;
- deformazione dell'articolazione;
- invalidità (nei casi estremi che necessitano di intervento chirurgico).
Gonartrosi: cause e fattori di rischio
Le cause ed i fattori di rischio della gonartrosi sono diversi:
- l'invecchiamento con conseguente usura delle articolazioni;
- genetica: l'artrosi del ginocchio ha una base ereditaria;
- overuse, attività stressanti (lavori usuranti, trasporto di carichi pesanti, esercizi ad alto impatto come la corsa) che possono causare danni da usura;
- traumi a carico del ginocchio o di un'area che lo coinvolge indirettamente (gamba, piede);
- sovrappeso e obesità: un carico extra da sopportare incide negativamente sulle articolazioni, soprattutto ginocchia e anche. Perdere peso può aiutare a ridurre l'impatto sulle articolazioni riducendo, di conseguenza, i sintomi;
- sesso: le donne in menopausa sono più a rischio gonartrosi (soprattutto quella totale, tricompartimentale) rispetto agli uomini. Gli ormoni (estrogeni) potrebbero avere un ruolo cruciale nell'insorgenza dell'artrosi ginocchio;
- vita sedentaria;
- ginocchio valgo o varo di tipo severo.
L'inattività porta alla degenerazione della cartilagine
Praticare regolare attività fisica, stretching, esercizi a basso impatto (nuoto, yoga) contribuisce a mantenere i muscoli forti. La vita sedentaria, l'inattività è responsabile della graduale degenerazione cartilaginea con l'avanzare dell'età.
Quando non usiamo una parte del nostro corpo, per legge naturale viene considerata non più necessaria. Degenera progressivamente, non viene mantenuta. Per inattività, la massa muscolare diminuisce, tendini, ossa e cartilagini si indeboliscono, si assottigliano, diventano rigide ed asciutte, subiscono un'usura precoce. In particolare, la cartilagine perde spessore, consistenza, lubrificazione (il liquido sinoviale viene prodotto in base al movimento articolare). Insieme alle cartilagini, può deteriorarsi anche l'osso subcondrale con conseguente formazione di osteofiti.
I danni provocati dall'artrosi del ginocchio
L'artrosi del ginocchio danneggia in tutto o in parte l'articolazione (cartilagine, legamenti, tendini, osso subcondrale).
La cartilagine sana che riveste le superfici delle ossa permette a femore, tibia e rotula di scivolare l’uno sull’altro per realizzare un movimento corretto. La cartilagine danneggiata e consumata non può essere rigenerata, riparata.
La gonartrosi in stato avanzato deforma l'articolazione fino a provocare infermità. Il dolore si avverte anche a riposo. La cartilagine si consuma del tutto e l’osso subcondrale si addensa al punto tale da causare la totale perdita della funzionalità articolare.
Artrosi ginocchio: diagnosi
Per diagnosticare la gonartrosi basta una radiografia standard delle ginocchia (in piedi) da effettuare in varie proiezioni (laterale, antero-posteriore, assiale della rotula).
Per verificare lo stato delle strutture capsulo-legamentose e meniscali bisognerà eseguire TAC e Risonanza magnetica nucleare.
Come si cura la gonartrosi: terapia conservativa e Medicina Rigenerativa
In fase iniziale, la gonartrosi può essere curata con una terapia conservativa a base di FANS, analgesici, condroprotettori, infiltrazioni intra-articolari di corticosteroidi.
Si può ricorrere anche a:
- fisioterapia e riabilitazione;
- infiltrazioni di acido ialuronico;
- fattori di crescita PRP (plasma ricco di piastrine);
- cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo e tessuto adiposo periombelicale per provare a rigenerare la cartilagine;
- ossigeno-ozono terapia (efficace nella fase iniziale);
- nutraceutici orali (glucosamina e condroitin solfato).
Gonartrosi invalidante: protesi ginocchio mini invasiva totale e parziale
L'artrosi del ginocchio è destinata a peggiorare col passare del tempo. Quando risulta invalidante e la terapia conservativa non funziona più, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico.
La migliore soluzione (considerata l'unica soluzione definitiva alla gonartrosi grave e invalidante) consiste nell'impianto della protesi ginocchio mini invasiva.
La chirurgia mini invasiva è meno traumatica rispetto a quella tradizionale. Si riduce tutto: incisione, durata dell'intervento, perdita ematica, trauma, tempi di degenza, riabilitazione e recupero, complicanze post-operatorie come lussazioni o infezioni, attrito tra le componenti protesiche. Tutto questo grazie all'utilizzo di protesi evolute ad ancoraggio biologico realizzate con materiali biocompatibili (ceramica, titanio, polietilene, tantalio) ed all'abilità del chirurgo, super specialista in tecnica mini invasiva.
Questa tecnica chirurgica rispetta di più il corpo: i muscoli non vengono sezionati bensì divaricati. Vengono risparmiate le parti sane (salvando possibilmente i legamenti crociati ed i tessuti molli).
Ripresa delle normali attività quotidiane dopo 2-4 settimane, guarigione completa in 3-6 mesi: il protocollo Fast Track dimezza i tempi di recupero. In media, la protesi dura 20-25 anni.
In base alle condizioni del paziente, può essere impiantata una protesi ginocchio totale (tricompartimentale) o parziale (monocompartimentale). La protesi totale è necessaria se l'artrosi ha compromesso tutti e tre i comparti del ginocchio (femoro-tibiale mediale, laterale e femoro-rotuleo). Quella monocompartimentale sostituisce, invece, un solo comparto danneggiato. Impiantando una protesi bi-monocompartimentale si sostituiscono due comparti del ginocchio.