Sempre più spesso, soprattutto nell'ultimo periodo, si sente parlare di salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro e la figura professionale garante è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).
Ai sensi del Decreto Legislativo n. 81 del 2008, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è designato direttamente dal datore di lavoro, a cui risponde del proprio operato, e viene scelto tra i dipendenti o soggetti esterni in possesso di determinati requisiti e di un'apposita abilitazione conseguita a seguito della frequentazione di un corso.
Oltre a valutare i rischi e a fissare tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie, oggi il RSPP è caricato di ulteriori compiti in quanto il protocollo per il contrasto al Covid-19 ha richiesto un potenziamento delle misure di sicurezza adottate dalle imprese. Prima di capire cosa fa il Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione, quali sono i suoi compiti e da chi viene nominato; vediamo meglio i requisiti richiesti per svolgere questa importante professione.
Come diventare RSPP
Questa importante figura professionale, diventata ormai obbligatoria, si pone tra il datore di lavoro e i dipendenti e ha l'importante funzione di monitorare e mettere a punto un piano di prevenzione della sicurezza sul lavoro. Il testo normativo che disciplina l'esercizio della professione è il D. Lgs. 81/2008 e prevede requisiti diversi a seconda che a ricoprire la qualifica di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sia:
- uno dei dipendenti dell'azienda;
- lo stesso datore di lavoro;
- un soggetto esterno all'impresa esperto in sicurezza sul lavoro nello specifico settore in cui opera l'azienda.
Nel caso in cui la qualifica di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione venga ricoperta da un dipendente dell'azienda o da un soggetto esterno è necessario che questi:
- siano in possesso di un diploma d'istruzione secondaria superiore;
- abbia seguito dei corsi di abilitazione come professionista RSPP.
Il corso rspp ha una durata complessiva di 96 ore ed è suddiviso in tre moduli:
- il modulo A della durata di 24 ore in cui ci si concentrerà sullo studio della normativa di riferimento (D.lgs 81/2008), i soggetti del sistema di prevenzione aziendale, i concetti di rischio, pericolo, e su come fronteggiare situazioni di emergenza;
- il modulo B della durata di 48 ore (e altre eventuali ore previste per settori particolarmente a rischio come, ad esempio, quello edile) approfondisce i temi sulla sicurezza e i rischi presenti sui luoghi di lavoro;
- modulo C della durata di 24 ore fornisce competenze specifiche in materia di comunicazione, organizzazione e gestione nelle aziende.
Oggi Formazione Suprem, offre l'opportunità di seguire gratuitamente diversi corsi, tra cui quello per RSPP, e ottenere i relativi attestati rilasciati da importanti Enti a livello nazionale (AISILIA, OPN e CNL). Si può assistere ai corsi sia da PC che da qualsiasi altro dispositivo mobile (tablet o smartphone) e il pagamento verrà richiesto solo al momento del rilascio dell'attestato. Nel caso in cui l'esame non venga superato si offre l'opportunità di ripeterlo gratuitamente.
Il ruolo di RSPP può essere anche rivestito direttamente dal datore di lavoro, purché questo sia titolare di:
- aziende artigianali o industriali con non più di 30 lavoratori;
- aziende agricole o zootecniche con non più di 30 dipendenti;
- aziende che operano nel settore della pesca con non più di 20 lavoratori;
- altre aziende con non più di 200 dipendenti.
Anche il datore di lavoro dovrà frequentare dei corsi di formazione per RSPP della durata minima di 16 ore e massima di 48, a seconda del settore di attività in cui opera la propria azienda.
Quali sono i compiti del Responsabile dei Servizi di Protezione e Prevenzione anche alla luce del Protocollo anticovid
Il RSPP è sicuramente una figura chiave in materia di sicurezza in ambito lavorativo. In collaborazione con il datore di lavoro (quando non sia lui stesso ad assumere la qualifica di RSPP) e con il medico competente, il RSPP dopo un'attenta analisi procede alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e all'individuazione di misure atte a garantire la sicurezza e salubrità dell'ambiente di lavoro. Poi, personalmente:
- mette a punto le misure preventive e di sicurezza;
- propone programmi di informazione e formazione ai lavoratori;
- partecipa alle riunioni periodiche aziendali e alle consultazioni in materia di sicurezza sul lavoro;
- fornisce informazioni ai lavoratori rappresentando l'anello di congiunzione tra questi e il datore di lavoro.
In questo particolare periodo storico, la figura del RSPP è quanto mai essenziale per quei datori di lavoro che non possono far ricorso allo smart working. L'emergenza epidemiologica ha infatti portato all'emanazione di nuove disposizioni di legge, tra cui il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Di conseguenza, il RSPP dovrà verificare che vengano adottate dall'impresa adeguate misure precauzionali volte a prevenire il contagio da coronavirus, tra cui dotare i dipendenti e altre persone che transitano nel contesto produttivo di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.
Chi nomina il RSPP
Ai sensi dell'art. 17, comma 1, lett. b, del D.Lgs. n. 81 del 2008 è il datore di lavoro che ha l'obbligo non delegabile di nominare il RSPP che va ricercato, prioritariamente, all'interno dell'azienda. In caso di inadempimento da parte dell'imprenditore questo può andare incontro ad una sanzione punita con arresto da tre a sei mesi o con ammenda da 3mila a 8mila euro. La nomina avviene per mezzo di un apposito modulo che una volta compilato, datato e firmato, va conservato in azienda insieme al Documento di Valutazione dei Rischi.