Pesce da mangiare in gravidanza: quali preferire

Pesce da mangiare in gravidanza: quali assumere e quali evitare.

Cominciamo col dire che una donna in stato di gravidanza può mangiare ogni tipo di pesce, purché sia cotto.

La gravidanza è un periodo molto delicato della vita di una donna e del feto che porta dentro di sé.

Proprio per questo motivo, è importante prestare attenzione a cosa mangiare e a cosa evitare, tenendo presente che l’alimentazione in gravidanza deve essere regolata in modo da tener conto del fabbisogno nutrizionale della donna, ma anche del feto.

Per capire meglio come orientare l’alimentazione durante la delicata fase della gravidanza, abbiamo chiesto qualche informazione più precisa sull’argomento ad un esperto del campo, il dottor Fabio Pietroluongo.

Come mangiare

L’alimentazione da seguire nel corso dei nove mesi deve essere equilibrata e non scandita da eccessive limitazioni.

Deve consistere in un’alimentazione sana e variegata, con il giusto consumo di frutta e verdure, che garantisca il necessario apporto di liquidi, fibre e vitamine.

Infatti, questi sono fattori determinanti per una corretta motilità intestinale.

Ogni giorno, è importante consumare 5 piccoli pasti, così da evitare appesantimento digestivo e un incremento eccessivo di insulinemia nel pasto seguente.

Cosa mangiare

Abbiamo già parlato di alimentazione in gravidanza qui, ma oggi approfondiamo l'argomento parlando di quale pesce è consigliato mangiare in gravidanza.

Pesce da mangiare in gravidanza

Per quanto riguarda il pesce, anche questo va assunto con regolarità così da introdurre proteine di origine animale nell’alimentazione.

In quanto ricco di grassi mono insaturi, il pesce aumenta il peso del feto alla nascita.

È possibile introdurre nell’alimentazione qualunque tipologia di pesce, ma è importante non assumerne mai crudo.

Deve essere sempre cotto, quindi vanno evitate crudité di pesce, carpacci e tartare, perché potrebbero essere portatori di parassiti pericolosi per la madre e per il feto, se non correttamente trattati.

Anche il consumo di pesce sottoposto a  trattamenti di conservazione va ridotto, come quello in scatola, sotto sale o sott’olio, in quanto potrebbe contenere sostanze chimiche potenzialmente dannose ma tuttavia necessarie per garantirne la corretta conservazione e perché spesso ricco di sale e olio in quantità eccessiva.

Pesce azzurro

Il pesce azzurro è consigliato tra le 2 e le 3 volte a settimana, per un peso totale di circa 450 gr, preferibilmente non d’importazione, perché spesso più carico di componenti inquinanti.

Sono da evitare i pesci di grandi dimensioni, come il tonno, il pasce spada e il pangasio, in quanto vivono di più, mangiando più pesce e accumulando quantità più elevate di mercurio.

Sarde

Ricche di proprietà organolettiche, le sarde contengono proteine, acidi grassi Omega 3, fosforo, potassio, vitamina PP e magnesio.

In particolare, potassio e magnesio aiutano a ridurre l’affaticamento della madre, soprattutto nel corso dell’ultimo trimestre, e facilitano il parto.

Alici 

Sono più magre delle sarde, quindi hanno meno colesterolo, ma un elevato apporto proteico.

Sono più facili da digerire quando non sono fritte; inoltre, contengono ferro, che evita la predisposizione del feto all’anemia.

Orata

È da preferire il pesce non di allevamento, ma di mare, che risulta non solo più magro e dall’elevato contenuto di acidi grassi Omega 3, ma anche perché non alimentato con mangimi artificiali.

Salmone

Contiene un alto livello di Omega 3, ma bisogna ridurne l’assunzione in gravidanza se questo è affumicato.

Trota

È un pesce d’acqua dolce che contiene vitamine, minerali e Omega 3, e in questo caso è preferibile l’assunzione di trota salmonata.