La figura del sessuologo è spesso circondata da un alone di mistero: proprio per questo motivo è arrivato il momento di fare chiarezza, anche con l’aiuto della dottoressa Silvia Parisi, apprezzata sessuologa e psicologa di Torino. In primo luogo è necessario specificare che il sessuologo è un medico con una specializzazione in sessuologia clinica. Il suo percorso di studi lo porta a conoscere e ad analizzare i più importanti disturbi sessuali, relativi sia al soggetto singolo che alla coppia, e al tempo stesso entrare in contatto con le diverse terapie di intervento che la comunità scientifica ha accettato e riconosciuto.
Che cosa fa un sessuologo
Il ricorso a un sessuologo si può rivelare necessario nel caso in cui vengano riscontrate delle disfunzioni che coinvolgono su più livelli la sfera sessuale: per esempio il calo del desiderio, l’eiaculazione precoce, l’anorgasmia, il vaginismo, la disfunzione erettile, e così via. In altri casi, il professionista è chiamato a intervenire nelle circostanze in cui la coppia ha smarrito la vitalità sessuale che aveva un tempo. Ecco, quindi, che il compito del sessuologo è in primis quello di favorire il riconoscimento e l’identificazione di una difficoltà di tipo sessuale, in modo che la stessa possa essere superata. Lo scopo è ritrovare la soddisfazione e il piacere di condividere con il partner la propria vita intima.
Quali problemi sessuali possono essere risolti
Sono numerose le problematiche sessuali a cui si può andare incontro nel corso della propria vita: per esempio la difficoltà a mantenere l’erezione, oppure quella a eccitarsi a sufficienza. È normale, poi, che dopo diversi anni in coppia si ami il proprio partner ma non si avverta più alcun desiderio sessuale verso di lui. È chiaro che in situazioni del genere c’è bisogno di incontrare un sessuologo, sia da soli che insieme con il partner, in modo da riuscire a individuare e mettere in pratiche delle specifiche strategie di intervento.
Il ruolo del sessuologo
Ma le mansioni di un sessuologo non si esauriscono certo qui: egli può anche essere chiamato ad aiutare una persona a risolvere le incertezze e i dubbi che essa nutre rispetto alla propria sessualità. Non si tratta solo di perplessità a proposito del proprio orientamento sessuale, ma anche – per esempio – del desiderio di vivacizzare il rapporto con il partner o della possibilità di mettere in pratica diversivi sessuali suggeriti dal partner. Come si può notare, sono molteplici gli aspetti relativi alla sfera intima di una persona, sui quali ci si può confrontare anche grazie al supporto di un sessuologo.
Perché non bisogna sottovalutare i problemi sessuali
È nota la stretta interconnessione che c’è fra la sfera sessuale e il benessere di tutto il corpo. Di conseguenza è auspicabile che il sessuologo si interfacci con altri specialisti medici – e cioè, nello specifico, con ginecologi e andrologi – al fine di ottenere pareri professionali più dettagliati in tutte le circostanze in cui vi sia l’ipotesi che il problema sessuale non sia solo di tipo psicologico ma abbia un’origine patologica, e quindi medica.
Il percorso di terapia sessuale
Vale la pena di precisare, in ogni caso, che non è solo tramite le parole che una sessuologa è in grado di aiutare i propri pazienti. Il percorso di terapia sessuale, infatti, va ben oltre lo scambio verbale, anche se è ovvio che questo ha una funzione molto importante. Quello del confronto è un momento inevitabile, in quanto permette al professionista di cogliere e individuare i problemi che il paziente ha e vuole superare. Una volta che si è andati oltre questa fase di approfondimento, poi, in genere vengono prescritti dei compiti a casa, da svolgere da soli o in coppia.
Dalla teoria alla pratica
Si tratta di compiti il cui scopo è quello di favorire una conoscenza migliore del proprio corpo e del corpo del proprio partner: in questo modo si ha la possibilità di andare oltre timori e paure che possono essere causa di un blocco. Al tempo stesso, si coglie l’occasione di entrare in contatto – per la prima volta o di nuovo – con un piacere che non si conosceva o che si riteneva perduto. Si tratta insomma, di espandere il proprio repertorio sessuale e intimo.