Ricostruzione dei denti: non solo un fatto estetico

Il sorriso è il miglior biglietto da visita che possiamo presentare quando conosciamo qualcuno o in generale nella vita di tutti i giorni quando ci relazioniamo con altre persone. Ma non è solo per ragioni estetiche che si dovrebbe dedicare alla propria igiene dentale almeno 2-3 momenti della giornata.
I denti, nel corso del tempo, possono perdere la loro forma originaria per vari motivi, come traumi o effetti derivanti dal bruxismo, che consiste nel digrignare i denti inconsapevolmente durante la notte quando si dorme.

In questi casi si può ricorrere tranquillamente alla ricostruzione dentale, che prevede diverse tecniche a seconda del danno. Ricostruire un dente consente di ripristinare la corretta funzionalità dei denti, ma anche migliorare l’aspetto estetico della persona. Analizziamo meglio come funziona la ricostruzione dentale, chi la fa, quali sono i materiali più utilizzati, le tecniche e le tempistiche.

Perché e quando è necessaria la ricostruzione dei denti?

Prima di approfondire il discorso relativo alla parte tecnica della ricostruzione del dente, è opportuno capire quando è necessaria richiederla e perché è importante.

I denti possono danneggiarsi per tanti motivi, come traumi, incidenti o altri fattori. In questi casi il dente rischia di non riuscire più a svolgere le sue normali funzionalità, come ad esempio permetterci di masticare correttamente.

Alle problematiche pratiche si aggiungono poi quelle di natura estetica. Una persona con un dente rotto o gravemente danneggiato può sentirsi in imbarazzo, fino addirittura a sviluppare problemi psicologici e difficoltà nel relazionarsi con gli altri. Ricostruire un dente aiuta a ripristinare le sue normali funzionalità e la sua forma originaria.

Le principali tipologie di ricostruzione dei denti

La ricostruzione dei denti viene eseguita da un dentista che deve essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie per scegliere l’intervento più adeguato in base alle necessità del paziente.

Il metodo di ricostruzione più diffuso è l’otturazione, che pulisce la parte danneggiata del dente successivamente riempita con materiale composito. Il dente riacquisisce così le sue normali funzioni e la precedente forma originaria.

La ricostruzione in composito è invece la tecnica più indicata se un dente è danneggiato solo parzialmente. Viene applicato un materiale specifico poi scolpito per donare al dente la sua forma originaria prima della frattura.

Se il dente risulta particolarmente danneggiato o devitalizzato, si ricorre ad apposite capsule dentali realizzate in ceramica, porcellana o lega di zirconio. Le capsule sono la soluzione ideale anche per il dente spezzato.

Quando il trauma è decisamente importante, la soluzione migliore è l’impianto dentale. In tal caso si inserisce nell’arcata inferiore o superiore della bocca una radice sostitutiva, cioè una vite in titanio, che connette la protesi all’osso della mascella o della mandibola. Questo è uno dei trattamenti più duraturi, ma allo stesso tempo anche più complessi.

Tutti questi interventi possono essere richiesti allo studio odontoiatrico Del Malvò, che si avvale delle più moderne tecniche e strumentazioni per eseguire la ricostruzione dentale nella massima sicurezza.

Tempistiche e durata della ricostruzione dentale

Difficile stabilire con esattezza quanto tempo richiede un intervento di ricostruzione dentale e quanto dura. Molto dipende dalla complessità dell’intervento. Solo dopo un’approfondita visita il dentista può valutare le tempistiche dell’intervento e la sua durata. A seconda dei casi possono essere necessarie anche più sedute dentistiche. Per ricostruire un dente cariato ad esempio sono necessarie 4 fasi: otturazione, intarsio, capsula e, nei casi estremi, l’impianto.

L’otturazione generalmente dura qualche anno, mentre un ponte ha una durata più lunga e può arrivare fino a 10 anni e anche di più. Le capsule dentali durano mediamente tra i 10 ed i 15 anni.

Qualunque sia l’intervento, è comunque consigliabile sottoporsi periodicamente ad una visita per i controlli concordati, affinché il dentista possa monitorare costantemente lo stato dei denti e delle gengive, difatti anch’esse non devono essere mai trascurate per evitare l’insorgere di problematiche al cavo orale. Solitamente è consigliabile prenotare una visita presso un centro odontoiatrico ogni 6 mesi.

Cos’è la ricostruzione dentale conservativa?

La ricostruzione dentale conservativa è una tecnica richiesta in casi specifici, ad esempio in presenza di bruxismo. Questo disturbo, causato da ansia, stress o disturbi del sonno, fa digrignare i denti soprattutto di notte senza che il paziente se ne accorga. Tale fenomeno provoca un’azione usurante continua sui denti, che perdono la loro funzionalità e la loro forma originaria.

La ricostruzione dentale conservativa non rimuove lo smalto rimasto sul dente ma, tramite dei materiali specifici, ricostruisce quelle piccole parti danneggiate. Una soluzione efficace e poco invasiva, tant’è che il dentista interviene senza neanche l’anestesia.

Si usano manufatti molto sottili che vengono cementati direttamente al dente, così non possono rompersi né staccarsi. Se la parte del dente dovesse usurarsi o rovinarsi nel corso del tempo, è sempre possibile effettuare una nuova ricostruzione conservativa.

Ricostruire un dente è doloroso?

La ricostruzione del dente non è un intervento doloroso. Prima di intervenire i dentisti effettuano l’anestesia per evitare ogni tipo di problema.

Al termine dell’intervento il paziente può avvertire un leggero senso di fastidio alla zona interessata, nulla comunque di preoccupante o che possa pregiudicare lo svolgimento delle normali attività quotidiane.