Le persone che ti circondano (amici, colleghi familiari), hanno notato, ultimamente, che fai fatica a sederti e non riesci a…trovare la giusta posizione senza che ti sfugga una smorfia di dolore. Cosa succede? Purtroppo, è molto probabile che si tratti di emorroidi, uno sgradevole disturbo su cui non ci si diffonde volentieri, fino a che il fastidio non diventa evidente e invalidante per la propria quotidianità.
Se è vero che nei casi più severi del disturbo è necessario ricorrere a interventi manuali o chirurgici (su consiglio di uno specialista), è altrettanto vero che nelle situazioni più lievi l’approccio prevede pratici rimedi per le emorroidi, a livello sintomatico e conservativo. È proprio ciò che andremo a scoprire.
Per quale motivo le emorroidi si possono infiammare?
Noi parliamo di emorroidi come se di per sé costituissero la patologia ben nota, ma in realtà non è così. Infatti, alcuni di noi saranno stupiti di sapere che le emorroidi, o meglio i cuscinetti emorroidari o gavoccioli, sono strutture anatomiche normalmente presenti in ciascuno di noi, sia all’interno del canale anale (emorroidi interne), sia all’esterno, intorno all’orifizio anale (emorroidi esterne).
La presenza delle emorroidi è un vero vantaggio, poiché esse regolano la continenza delle feci e proteggono lo sfintere durante l’evacuazione. Dunque, in condizioni fisiologiche non avvertiamo la presenza delle emorroidi. Non sempre, però, la situazione si mantiene tranquilla.
Infatti, per varie ragioni, riconducibili soprattutto a un fatto di cattiva circolazione, i gavoccioli possono infiammarsi e gonfiarsi, provocando dolore, prurito e altri sintomi poco simpatici. L’insieme di questi sintomi determina quella che è definita come malattia o patologia emorroidaria.
Emorroidi esterne e interne: provocano dolore allo stesso modo?
L’intensità e la presenza stessa della sintomatologia sono soggettive, tuttavia le emorroidi interne sono spesso asintomatiche, poiché localizzate all’interno del retto, nella parte superiore priva di terminazioni nervose.
Solo quando si verifica un prolasso (cioè una fuoriuscita) dei cuscinetti dal canale anale è possibile avvertire dolore al momento dell’evacuazione. Il discorso può essere diverso in caso di emorroidi esterne che hanno, invece, una spiccata sensibilità dolorosa.
Una complicanza della patologia è la formazione di un coagulo sanguigno o trombo all’interno dei cuscinetti, che diventano gonfi, bluastri e dolorosi.
Perché le emorroidi possono diventare sintomatiche?
Perché possono infiammarsi le emorroidi? Questa patologia è una delle più frequenti manifestazioni di alterazione circolatoria e insufficienza venosa cronica a carico dei vasi sanguigni delle emorroidi, cioè del plesso emorroidario. È una patologia ano- rettale frequente, che molti di noi lamentano.
In particolare, si è in presenza di emorroidi patologiche in queste occasioni:
- Quando i gavoccioli di tessuto emorroidario (che sono vascolarizzati, cioè fortemente irrorati di sangue) crescono di volume e scivolano dal canale anale, cioè prolassano;
- Quando i cuscinetti sono sede di ematomi e iniziano a sanguinare;
- Quando all’interno delle emorroidi si forma un trombo (cioè un coagulo di sangue, lo abbiamo visto poco fa) che provoca prurito o dolore.
Quattro suggerimenti pratici per contrastare le emorroidi
e prevenirne l’insorgenza
Sono davvero alla portata di tutti i suggerimenti sanitari in caso di patologia conclamata: soprattutto nei casi lievi i trattamenti sono conservativi e volti ad alleggerire il fastidio e tutti i sintomi.
1. BAGNI E LAVAGGI CON ACQUA TIEPIDA
Tra i consigli di benessere, Per ottenere qualche effetto benefico che offra un po’ di sollievo dal dolore e dalla sensazione pruriginosa, possiamo praticare i semicupi, altrimenti noti come bagni derivativi. Dovremo immergiamo totalmente la zona anale nel bidet pieno di acqua tiepida, per una decina di minuti. Infatti, l’acqua tiepida induce un allentamento del restringimento dei vasi emorroidari e un generale rilassamento della muscolatura perineale. La congestione si riduce e migliora la circolazione venosa: il dolore e l’infiammazione possono attenuarsi.
2. UTILIZZIAMO UN TRATTAMENTO LOCALE
Può essere utile applicare una crema rettale con medicinali, per alleggerire dolore, infiammazione e gonfiore, anche in fase acuta. Inoltre, si può utilizzare un gel senza medicinali con una formulazione emolliente e protettiva, con lo scopo di minimizzare i fastidiosi sintomi della patologia emorroidaria e promuovere la riparazione tissutale, utile anche come trattamento di mantenimento e prevenzione.
3. PIÙ ACQUA E FIBRE NEL PROPRIO REGIME ALIMENTARE
Spesso, una delle condizioni che favoriscono l’infiammazione delle emorroidi è la stitichezza. Infatti, l’evacuazione faticosa e dolorosa di feci secche e dure può causare l’irritazione della delicata cute nella zona ano- rettale per via dello sfregamento e dell’attrito al passaggio delle feci. Potrebbe anche verificarsi un leggero sanguinamento, che non deve destare preoccupazione. Per eliminare questo problema sul nascere e facilitare il transito intestinale, è opportuno aumentare il consumo di fibre contenute in frutta, verdura e alimenti integrali, e bere più acqua.
4. MIGLIORIAMO LE NOSTRE ABITUDINI QUOTIDIANE
Oltre alla dieta, anche alcune consuetudini comportamentali possono favorire la comparsa della patologia. Ad esempio, trattenere le feci e rimandare il momento dell’evacuazione. Al contrario, dovremo assecondare lo stimolo per non peggiorare l’infiammazione locale o l’insorgenza del problema. Anche la sedentarietà può promuovere l’infiammazione emorroidaria, rallentando la circolazione e il transito intestinale. Una passeggiata quotidiana di 20- 30 minuti può essere un valido rimedio.