Rischi e pericoli nell’assumere le pillole contraccettive

Depressione, suicidi e addirittura l’ictus. Ma se ne parla poco

Nelle ultime settimane si è sentito molto parlare del dibattito relativo alla “scelta” (paventata come tale) delle donne di evitare in ogni modo di avere figli, soprattutto se non voluti o se conseguenti a rapporto occasionali. Un dibattito scaturito in particolare dall’aggiornamento delle linee guida del ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso agosto per quanto riguarda la pillola abortiva Ru486. Un dibattito che, però, inevitabilmente, si estende in modo più ampio e complesso anche ad altre pratiche che riguardano i cosiddetti “figli indesiderati” e le pratiche per scongiurare quello che, assurdamente, viene visto come un male.

Sappiamo, infatti, che la Ru486 è a tutti gli effetti una pillola abortiva, che dunque va ad incidere su un’altra vita, quella che si trova nel grembo materno, uccidendola. Altre tecniche, invece, riguardano non l’aborto vero e proprio del bambino, ma i metodi di contraccezione, dunque i metodi e le pratiche, soprattutto per via farmacologica, per evitare che il rapporto sessuale causi il concepimento di un essere umano e quindi la nascita di una nuova vita in grembo.

Si parla tanto, infatti, (soprattutto grazie all’azione delle associazioni pro life) delle statistiche e dei rischi degli aborti, soprattutto se famacologici e se “fai-da-te”, tralasciando che anche quello che si potrebbe definire, anche se impropriamente, “lo step precedente”, ovvero la contraccezione, porta con se molti rischi e controindicazioni non solo mediche.

Innanzitutto è bene ricordare, non solo per dovere di cronaca ma anche e soprattutto per contestualizzare l’intero discorso sui metodi contraccettivi, che i dati statistici sull’uso o meno della contraccezione appaiono in controtendenza e diversificati da Paese a Paese. In Francia, per esempio, fino a qualche anno fa si è assistito ad un vero e proprio “declino” dell’uso della pillola anticoncezionale, sceso dal 50 al 38% dal 2010 al 2016. Dati opposti invece arrivano dagli Stati Uniti d’America e dall’Australia, dove seppur negli ultimi anni si registrano meno rapporti sessuali tra giovani e giovanissimi e meno gravidanze “impreviste”, è anche vero che l’uso degli anticoncenzionali è rimasto invariato. Il dato però esattamente opposto agli altri Paesi arriva proprio dal nostro Paese, dove negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom nel ricorrere alla contraccezione d’emergenza. Già tre anni fa, infatti, le donne a ricorrervi erano 70mila in più rispetto a quattro anni fa e negli ultimi anni il trend della vendita delle confezioni di pillole aumenta di decine di migliaia ogni anno.

Dati, questi, che consentono di citare con timore e allarmismo – per niente giustificato – i pericoli e i rischi a cui sono esposte le donne che fanno uso delle pillole contraccettive. Tra le malattie più gravi, infatti, viene annoverato l’ictus, che aumenta di probabilità nelle donne che soffrono costantemente di emicrania e ancora di più se sono fumatrici. Queste pillole, inoltre, come detto, non sono altro che un passo prima del vero e proprio aborto e così come la depressione post-aborto, anche dopo l’uso dei metodi contraccettivi le donne sono molto più soggette a cadere in depressione alcuni studi hanno dimostrato che l’uso delle pillole aumentano dal 23% al 34% la probabilità di usare altri farmaci antidepressivi. Il tutto, inoltre, finisce per far scaturire anche un altro rischio, per ovvi motivi collegato alla depressione e in generale al pericolo di altri danni: ovvero l’aumento vertiginoso di possibilità di tentativi di suicidio. E’ stato appurato, infatti, che soprattutto le adolescenti – in particolare dopo due mesi dall’uso della pillola contraccettiva – registrano un vero e proprio picco di tentativi di suicidi. Inoltre, nelle donne che hanno fatto uso dei metodi contraccettivi si è registrata una probabilità addirittura doppia di tentare e (purtroppo) di riuscire nel suicidio, rispetto alle donne che invece non ne avevano mai fatto uso.

Lucia Scaletti