C’è una situazione piuttosto spiacevole in cui è possibile incorrere, ma che nessuno spera di dover affrontare: la parassitosi intestinale, ossia la presenza di vermi nell’intestino. Come comportarsi in caso di parassitosi intestinale? In alcune situazioni, può capitare che compaiano vermi nelle feci, una condizione davvero sgradevole ma che può essere gestita con alcune mosse pratiche, semplici da applicare. Non dobbiamo preoccuparci, ma vediamo come curare vermi intestinali e nelle feci con alcuni rimedi pratici.
Come avviene il contagio e quali sono i sintomi della parassitosi intestinale ?
I vermi nelle feci sono piccoli parassiti intestinali detti “ossiuri”, e hanno un aspetto sottile (filiforme) dal colore biancastro. La loro lunghezza è davvero minima, non supera il centimetro, sono piuttosto sottili ed è difficile individuarli a occhio nudo. L’infezione da parassiti non è indice di scarsa igiene, come molti pensano, non comporta gravi conseguenze e può essere gestita con alcuni suggerimenti pratici.
Gli ossiuri sono largamente diffusi negli ambienti domestici. Qui sono solitamente dispersi da animali domestici o da persone già infette. Il contagio avviene tramite l’ingestione delle uova. Questa evenienza può verificarsi portandosi alla bocca le mani dopo aver toccato superfici contaminate.
Dalla bocca, le uova si muovono nell’intestino, e qui si schiudono. Dall’intestino, le femmine di ossiuro si spostano verso l’ano, e qui depongono uova a loro volta. Si può contrarre la parassitosi intestinale in qualunque momento dell’anno. Attenzione ai bambini, particolarmente colpiti, nella fascia d’età della scuola d’infanzia e scuola primaria: spesso, infatti, i piccoli mettono in bocca le manine con cui esplorano e conoscono il mondo esterno.
L’infezione da vermi intestinali si può manifestare con questi sintomi:
- Prurito persistente nella zona anale o genitale;
- Possibili dolori addominali e malessere generale;
- Possibile stato di agitazione e sonno discontinuo.
Come affrontare la parassitosi intestinale?
Il trattamento dei vermi intestinali prevede due approcci concomitanti:
TERAPIA A BASE DI FARMACI
Il medico (o pediatra, in caso di bambini) consiglierà una terapia a base di farmaci antiparassitari. Il farmaco sarà assunto per bocca in un paio di somministrazioni: la prima subito dopo la diagnosi, e l’altra due settimane dopo. Non dimentichiamo che questa cura dovrebbe essere seguita da tutti i componenti della famiglia, esattamente negli stessi giorni in cui chi è colpito da infezione si sottopone al trattamento.
DISINFESTAZIONE DELL’AMBIENTE DOMESTICO
Dovremo effettuarla immediatamente dopo la prima somministrazione dei medicinali. Ecco in che modo agire: sarà sufficiente lavare in lavatrice a 60° C la biancheria intima, quella da letto (lenzuola e federe, pigiama…) e la biancheria da bagno (teli, asciugamani, accappatoi…), e gettare via eventuali spugne utilizzate.
Ecco alcune raccomandazioni per prevenire il contagio:
- Lavare con cura le mani prima di mangiare, dare da mangiare o maneggiare il cibo;
- Disinfettare le mani dopo aver accarezzato animali;
- Tagliare le unghie corte e tenerle pulite;
- Lavare meticolosamente servizi igienici, sanitari, stoviglie e tutte le superfici della nostra casa.
- Sarebbe ottimale scegliere la doccia anziché fare il bagno, per rimuovere con maggiore efficacia eventuali uova deposte nottetempo.
L’infezione da ossiuri può colpire spesso i bambini. Nel caso di parassitosi intestinale che coinvolge i nostri piccoli, niente paura: le regole pratiche che abbiamo visto poco fa sono valide! Se i nostri bambini dovessero essere spaventati, sarebbe più che comprensibile, non è certo una situazione che capita tutti i giorni. Tuttavia, se noi stessi siamo in apprensione, non trasmettiamo loro il nostro disagio, ma cerchiamo di agire prontamente, con mosse concrete, per far rientrare la situazione quanto prima e possibilmente sdrammatizzare.
Perché è importante assumere fermenti lattici?
Nel nostro intestino coesistono numerosi microrganismi, parzialmente buoni e parzialmente pericolosi, in equilibrio tra di loro e con l’organismo: questo fitto ecosistema è detto “microflora intestinale”. Quando il suo naturale equilibrio si altera, per differenti fattori e condizioni, si parla di disbiosi intestinale.
La microflora dell’intestino è diversa in tutte le persone. Ognuno di noi, infatti, ha una individuale e personale “impronta batterica digitale” (fingerprint batterico), vale a dire un profilo di specie personale, diverso da quello delle altre persone. I batteri a livello intestinale sono davvero molto numerosi e diversi per ceppi, specie e genere.
Ripetiamo che la popolazione dei microbi può essere ripartita in relazione al comportamento dei batteri intestinali verso l’organismo umano. Possiamo quindi riconoscere microrganismi buoni e potenzialmente nocivi. La modificazione dell’equilibrio tra benefici e nocivi è definita disbiosi dell’intestino.
In caso di parassitosi intestinale, l’equilibrio della microflora può risultare alterato, e la popolazione di batteri buoni impoverita. Tra i consigli di salute in caso di disbiosi o per conservare l’equilibrio intestinale, è consigliabile assumere fermenti lattici vivi, come uno tra i suggerimenti di benessere intestinale. Si tratta di batteri benefici, ad azione positiva, capaci di portare ad equilibrio la microflora intestinale talvolta alterata, che svolge un ruolo fondamentale sull’intestino e sul sistema immunitario.
Dato che il nostro intestino è popolato da grandi numerosità di batteri differenti tra loro (ceppi diversi, specie diverse e differenti generi), è importante assumere prodotti ricchi di fermenti lattici multiceppo, multigenere e multispecie perché agiscano in combinazione con maggiori probabilità di colonizzare l’intestino, favorire l’integrazione con i microrganismi mancanti.