I videogiochi, attualmente, fanno parte della vita di molti, essi sono stati in grado, in pochissimo tempo, di coinvolgere giovani e meno giovani, finendo per divenire più di un semplice passatempo.
Per alcuni essi sono diventati un mezzo di guadagno, per altri costituiscono una via di fuga dalla realtà circostante, per altri ancora un modo per divertirsi con gli amici e avere qualcosa di cui parlare di fronte ad una tazza di caffè.
Tuttavia non esiste un solo tipo di videogioco ma al contrario varie tipologie, alcune hanno più successo di altre ma non mancano gli appassionati di una tipologia in particolare.
I videogiochi forse più interessanti per chi intende cambiare o scoprire nuovi mondi sono sicuramente i videogiochi horror, in particolare quelli psicologici in cui il giocatore viene letteralmente catapultato in un mondo all’interno del quale si è costretti ad affrontare ogni difficoltà contando solo sulle proprie forze, idee, scelte.
Giocare con la propria mente
Ciò che i videogiochi psicologici fanno è sicuramente giocare con la nostra mente, permettendoci di scoprire parti di noi che magari ignoravamo, mostrandoci debolezze che non pensavamo di possedere, ponendoci di fronte a tutto ciò che caratterizza la realtà, comprese quelle esperienze che non viviamo per via della vita che facciamo.
Quindi, scegliere di giocare ad un horror psicologico significa anche permettere a quest’ultimo di giocare con noi e con la nostra mente che diviene un tutt’uno con quella del protagonista che ci pone di fronte a situazioni fuori dal comune ma non impossibili, un modo per farci scoprire come agiremmo se ci trovassimo di fronte a qualcosa di nuovo.
The Town of Light e Perception
Questi due sono forse i videogiochi del genere più conosciuti; il primo ha un titolo malinconico ed è stato sviluppato dal team indipendente LKA, esso affronta la storia problematica di Renèe, una ragazza che torna dove ha vissuto la propria gioventù: in un ex manicomio.
Il suo viaggio è caratterizzato da corridoi e stanze dell’edificio ormai in disuso che riportano alla mente i fantasmi del suo passato fatto di terribili esperienze di abusi e trattamenti devastanti, un climax che ascende e si conclude con la lobotomia, climax che il giocatore si ritrova a viver, rendendolo uno dei videogiochi più interessanti degli ultimi anni.
Perception, invece, è un’avventura narrata in prima persona che permette al giocatore di vivere nei panni della protagonista, Cassie, che possiede una particolare caratteristica: è cieca.
Cassie decide di visitare l’enorme villa che le appare sempre in sogno, una ricerca permessa dall’abilità che le permette di identificare i contorni dell’ambiente e degli oggetti attraverso il rumore.