Perché alcuni tessuti accumulano cariche elettrostatiche?

Una delle esperienze più comuni e spesso anche tra le più fastidiose che molte persone hanno vissuto almeno una volta nella vita è quella di prendere una piccola scossa elettrica al momento di sfilarsi un maglione in lana o realizzato con fibre sintetiche, come il pile. Forse quando si pensa all’elettricità statica è proprio questo il primo pensiero che viene in mente. Il ricordo o il timore di prendere la scossa quando si indossano alcune particolari tipologie di tessuti.

Come ben illustrato nel blog di barreantistatiche.it perché fibre e tessuti accumulano cariche elettrostatiche? I tessuti, siano essi creati partendo da fibre naturali o sintetiche, sono materiali neutri, in seguito a delle sollecitazioni, come ad esempio degli sfregamenti, possono però accumulare cariche elettrostatiche.

Questo fenomeno veramente molto comune e assolutamente non pericoloso, è stato come detto sperimentato dai più nella loro quotidianità, può però avere dimensioni e quindi ricadute, molto più significative se pensiamo alle linee produttive che lavorano con i tessuti.

Accumulo di elettricità statica durante la lavorazione delle fibre tessili

Durante la produzione di fibre, in particolare se sintetiche, si possono creare nei macchinari che operano a velocità elevate, notevoli accumuli di cariche elettrostatiche che possono portare a rallentamenti, blocchi o malfunzionamenti nei macchinari. Questi portano a potenziali criticità, anche serie, come perdite di tempo e denaro per le aziende produttrici, con un potenziale aumento di pezzi che non supereranno, per varie ragioni, i controlli di qualità.

I tessuti e le fibre sintetiche, in base alle lavorazioni cui vengono sottoposti, possono poi trovare numerose applicazioni, non solo nella moda, ma nell’arredamento e molto altro ancora. Indipendentemente dal settore a cui saranno destinati i manufatti che contengono fibre e che in condizioni normali, sono elettricamente neutri, se sollecitati da forze esterne o in presenza di determinate condizioni ambientali, si polarizzeranno, provocando uno scambio di elettroni che porterà alla creazione di cariche elettrostatiche che vanno sempre gestite.

Le fibre sintetiche, in particolare impiegate nel tessile, derivano spesso da sottoprodotti del petrolio o da bioplastiche, materiali che con le lavorazioni industriali, ad alte velocità, tendono sempre ad accumulare una carica statica, anche rilevante.

I rotoli di tessuto vengono sovente sottoposti a lavorazioni a velocità decisamente sostenute e l’energia accumulata dalle fibre non sempre viene adeguatamente scaricata a terra, restando sul macchinario e sul materiale stesso. Questo può causare numerosi problemi, come scosse agli operatori e scintille che potrebbero nei casi più gravi innescare incendi o anche delle esplosioni.

Come risolvere il problema delle cariche elettrostatiche indesiderate

Se sulla macchina per la lavorazione delle fibre tessili viene posizionata una barra antistatica il problema delle cariche indesiderate potrà essere risolto in modo rapido ed efficace. Sistemi come le barre antistatiche o ionizzanti, ionizzano l’aria circostante al macchinario e riescono a ripristinare l’originale neutralità di carica dei diversi materiali. Scegliere tipologia, numero e posizione dei dispositivi necessari all’eliminazione delle cariche e quindi dei problemi che possono generare, non è però qualcosa di banale, che si può improvvisare. Sarà sempre importante affidarsi unicamente a dei tecnici specializzati per una ottimale risoluzione dei problemi