Brufoli e acne: perché è importante rivolgersi a un dermatologo

In collaborazione con Centro Politerapico

Gli adolescenti la temono, ma anche gli adulti devono stare in guardia: stiamo parlando dell’acne, uno dei disturbi cutanei più diffusi che, solo in Italia, interessa 4 milioni di adolescenti (in pratica quasi il 90%), ma talvolta anche gli over 30 e persino i bambini.

L’acne colpisce i follicoli piliferi, nei quali risiedono le ghiandole sebacee, concentrandosi in particolare su viso, dorso e torace e manifestandosi con i classici punti bianchi e neri ma anche come lesioni infiammatorie, quali pustole e papule. Se non adeguatamente trattata, inoltre, l’acne può dar luogo anche a cisti e noduli.

Di acne non ce n’è una sola

Nonostante nella maggior parte dei casi l’acne si manifesti durante l’adolescenza e si risolva spontaneamente entro i 25 anni, è buona norma non trascurarla, rivolgendosi a un dermatologo qualificato. Questo disturbo, infatti, non solo può comparire anche più tardi – fino a oltre i 30 anni – ma può declinarsi in un problema più o meno grave. Di acne, infatti, non ce n’è una sola; al contrario, ne sono state individuate diverse categorie, tra cui, oltre a quella più comune, ricordiamo:

  • L’acne infantum, che interessa i bambini preadolescenti e addirittura i neonati;
  • L’acne conglobata, che comporta lesioni profonde, con importanti conseguenze per il paziente sia sul piano fisico che dal punto di vista psicologico;
  • L’acne causata da cosmetici o altri prodotti utilizzati sulla pelle del viso e del corpo;
  • L’acne nodulo-cistica, che, come suggerisce il nome, può portare alla formazione di noduli e cisti.

Le cause dell’acne

L’eziologia precisa dell’acne non è ancora nota; tuttavia, esistono cause che possono favorirne la formazione, dalla produzione di ormoni androgeni alla predisposizione genetica, fino all’aumento della flora microbica e della secrezione di sebo. Nel caso dell’acne tardiva – ossia quella che si manifesta negli adulti – i fattori che possono scatenare l’insorgenza del disturbo possono essere anche la salubrità dell’aria all’interno dell’ambiente di lavoro (in generale, un’elevata temperatura e umidità predispongono alla comparsa dell’acne), il cloro delle piscine, ma anche cosmetici, medicinali o l’esposizione – magari per motivi estetici – ai raggi UV.

Acne e brufoli non sono solo una questione estetica

È brutta, ma poi passa. Questo è l’atteggiamento generale della maggioranza delle persone riguardo all’acne, spesso ritenuta un problema squisitamente estetico che non inficia sulla salute complessiva di chi ne è colpito. In realtà, l’acne è una vera e propria malattia cutanea e, in quanto tale, non deve essere trascurata, anche perché può dar luogo alla formazione di cicatrici anche perenni. Come fare per aumentare la sensibilizzazione sul problema? Sicuramente attraverso l’informazione, che deve partire anche dai dermatologi, coinvolti non solo nella cura del disturbo ma anche in un lavoro di counseling che si rivolge ai pazienti, che siano adulti, adolescenti o bambini e, per queste ultime categorie, ai loro genitori. Come raccomandano anche gli esperti, infatti, l’acne non è una patologia che ha una cura immediata: per combatterla efficacemente ci vogliono tempo e pazienza, anche laddove si ricorre a farmaci specifici. Per vedere risultati concreti, dunque, è necessario aspettare, attesa che porta molti pazienti ad abbandonare la terapia prima della sua conclusione.

Come non si tratta di un problema solo estetico ma anche di salute, allo stesso modo l’acne ha spesso ripercussioni anche sul piano psicologico. Un’indagine pubblicata sulla rivista BioPsychoSocial Medicine che ha coinvolto 2.000 pazienti affetti da acne, ha dimostrato che questo disturbo può portare a mancanza di fiducia e autostima, difficoltà ad avere relazioni sentimentali o di amicizia, problemi scolastici e persino maggiori ostacoli nel trovare lavoro. In base ai dati raccolti, è evidente che soffrire di acne ha, in termini di qualità della vita, le stesse conseguenze che riguardano pazienti affetti da malattie più gravi, come diabete, artrite o epilessia. Ciononostante, secondo le stime dei dermatologi, solo il 20% dei pazienti con acne si rivolge a un dermatologo; il 10% si limita a consultare il medico di base e ben il 70% non intraprende alcuna terapia.

Come si curano acne e brufoli

A seconda della gravità del problema, esistono diverse modalità terapeutiche per combattere acne e brufoli: nei casi meno gravi, il dermatologo può prescrivere creme e prodotti specifici, raccomandando anche di esporsi limitatamente ai raggi UV; laddove la situazione è più seria, invece, si può ricorrere ad antibiotici, terapia fotodinamica, peeling o chirurgia, con microincisioni ed estrazione dei comedoni.