Come funziona il laser per la cura della parodontite

La parodontite è una delle patologie dentali più insidiose. Conosciuta anche con il nome di piorrea, è causata dall’accumulo di batteri nelle cosiddette tasche parodontali di batteri che prima attaccano la gengiva – gengivite – e, successivamente, coinvolgono il tessuto di sostegno del dente.

Il tessuto, nel momento in cui la condizione viene trascurata, viene attaccato a livelli talmente profondi da portare alla perdita del dente.

Avente tra i fattori di rischio la scarsa igiene orale, il diabete, il tabagismo, la riduzione delle difese immunitarie tipica di momenti della vita come la gravidanza, vede nella formazione delle tasche parodontali un momento fondamentale nella progressione della condizione patologica.

In queste zone si accumulano, man mano che passa il tempo, i batteri che provocano poi l’infiammazione e la compromissione dell’integrità del tessuto parodontale.

 

Il ruolo del laser

Nel momento in cui ci si sottopone a controlli regolari e si scopre un quadro di parodontite prima che il dente inizi a essere instabile, ci sono, per fortuna, dei margini di correzione.

Il punto di riferimento in questi casi è la terapia con il laser. I vantaggi del suo utilizzo sono diversi. Come riportato sulle pagine del sito ufficiale del Centro ROA, studio dentistico di Catania noto a livello europeo per l’eccellenza delle cure e per la divulgazione scientifica online di alta qualità, lato comfort per il paziente è possibile citare innanzitutto l’assenza di quel fastidio a livello uditivo provocato dal trapano. Il laser, inoltre, trova applicazione anche nel trattamento della parodontite dei bambini, che può verificarsi e coinvolgere finanche i denti decidui.

L’aspetto che fa la grande differenza quando si parla di laser per la parodontite riguarda la capacità dello stesso di rigenerare il parodonto, ossia il tessuto di sostegno del dente interessato da compromissione strutturale.

Laser per la cura della parodontite, una terapia mini invasiva e all’insegna del comfort

L’assenza del rumore del trapano non è l’unico motivo per cui, quando si parla di ricorso al laser per la parodontite, si inquadra una terapia garanzia di massimo comfort per il paziente. Essenziale, infatti, è ricordare pure i seguenti aspetti:

  • Limitazione delle perdite di sangue: sia nei casi in cui è presente un quadro di gengivite, sia nei frangenti in cui, invece, si ha a che fare con un’effettiva diagnosi di parodontite, sussiste il problema delle forti perdite ematiche. Tramite il laser, che garantisce la totale eliminazione degli accumuli di batteri, è possibile ridurre l’entità di questa problematica e, nel contempo, diminuire il livello di gonfiore delle gengive.
  • Alta personalizzazione: il laser per la parodontite non è una terapia standard. La malattia parodontale può avere diversi livelli e, a seconda della situazione, lo specialista può optare per una determinata potenza.
  • Tempistiche di guarigione ridotte: mai come oggi si cerca, quando ci si rivolge a un odontoiatra, un equilibrio perfetto tra rapidità della procedura e qualità del risultato. Con il laser è possibile apprezzare tutto ciò. La bassa invasività e la presenza di traumi ridotti a carico delle gengive permettono, infatti, di avere a che fare con tempi di guarigione molto brevi.

La terapia con il laser nei pazienti con parodontite ha anche il grande pro di essere conservativa. Grazie alla precisione del raggio, è infatti possibile non intaccare le parti dei denti che sono rimaste sane nonostante il quadro patologico.

Ricordiamo infine che, per poter parlare di vera efficacia, è necessario associare al laser anche sedute di ablazione del tartaro – o detartrasi dentale – pratica che ha lo scopo di rimuovere la placca batterica così da prevenire l’insorgenza di infiammazioni a livello gengivale.

La procedura in questione richiede un lavoro di collaborazione tra medico, che deve individuare la tipologia di batterio in modo da pianificare un intervento mirato, e igienista dentale.