Sanguinamento delle gengive, sensibilità dentale, alitosi: sono i segnali che fanno sospettare la presenza di una parodontite. Per evitare che si presentino anche i sintomi tardivi, ben più invalidanti, è bene individuare il prima possibile questa patologia e provvedere alle cure adeguate.
Che cos’è la parodontite? In cosa differisce dalla piorrea? Come curarla? Come riconoscerla? Nel seguente articolo risponderemo a tutte queste domande, per fare un po’ di luce su questo fastidioso disagio.
Che cos’è la parodontite?
Questa patologia, comunemente chiamata “piorrea”, è l’esito di un’infezione che riguarda i tessuti intorno al dente. Può provocare parecchi disagi e complicazioni, fino all’esito peggiore: la caduta dei denti. Per questo non è una problematica da prendere con leggerezza ma deve essere trattata con le giuste cure e le terapie a disposizione.
Parodontite giovanile
La piorrea si può manifestare a tutte le età: di conseguenza esiste anche la parodontite giovanile, che colpisce i ragazzi adolescenti.
Non ci sono grosse differenze con la versione dell’adulto: i sintomi sono molto simili e alla base c’è sempre un’infezione causata dalla presenza di batteri (dovuta spesso alla cattiva igiene orale). L’unico fattore che cambia sono i denti interessati: nei giovani questi sono spesso gli incisivi centrali e i primi molari.
Nella casistica di parodontiti giovanili il tempismo nell’individuare l’infiammazione è fondamentale: per contrastare la malattia tempestivamente basta un solo consulto con il dentista, che poi potrà fornire le cure necessarie.
Le cause
La parodontite è paragonabile a malattie croniche come ad esempio il diabete. In altre parole lo stile di vita scorretto può peggiorarla gravemente.
Condizioni genetiche e sistemiche sono comprese tra le possibili cause, ma non sono le uniche: fumo, igiene orale ed età avanzata sono elementi ugualmente determinanti.
Alcuni ricercatori hanno dimostrato come anche fattori psicologici legati ad ansia e stress possano giocare un ruolo nella reazione infiammatoria legata alla parodontite.
I sintomi: come si manifesta?
Nel momento in cui l’organismo cerca di combattere in maniera efficacie l’infiammazione causata dalla presenza di batteri, inizia un processo di riassorbimento osseo. Questo fenomeno può portare a vari sintomi:
- gengive che si ritirano (anche se questo può avere altre cause, tra cui un problema di sovraccarico);
- l’aumento di spazio tra i denti;
- denti che si muovono;
- sensibilità dentale e delle gengive;
- infiammazione e sanguinamento delle gengive (allo spazzolamento o per altri stimoli);
- alitosi (alito cattivo).
Generalmente, tra i sintomi precoci non c’è il dolore, mentre con l’avanzare della patologia e l’aggravarsi dell’infezione cominciano a esserci sempre più fastidi fino alla dolenza diffusa.
Come curarla?
Prima di tutto questa deve essere diagnosticata tramite le giuste analisi, come la radiografia, l’analisi batteriologica e quella genetica, per individuare eventuali predisposizioni.
In seguito alla diagnosi, si può cominciare con la serie di trattamenti. Il primo è quello per via meccanica, ovvero la rimozione della placca batterica tramite l’utilizzo di ultrasuoni e di una tecnica chiamata curettage gengivale (pratica di rimozione del tartaro e della placca batterica negli spazi interdentali tramite raschiamento e levigatura radicolare).
In base ai risultati degli esami vengono anche proposte al paziente delle cure antibiotiche specifiche.
In casi particolari, dove entrano in campo fattori genetici, alcuni studi dentistici all’avanguardia (come il Dottor Fischer a Trieste) utilizzano terapie avanzate come le sedute in camera iperbarica per eliminare i batteri e rivitalizzare l’osso compromesso.
Come curare la parodontite con il laser
Il laser, applicato al settore dell’ortodonzia, è una tecnologia avanzata che viene utilizzata anche nel caso di parodontiti.
Come curare la parodontite con il laser? Il trattamento della piorrea con questa tecnologia prevede la creazione di una situazione sterile all’interno delle tasche parodontali, agevolando così l’eliminazione dei batteri e la conseguente guarigione.
Come prevenire la piorrea?
Come visto in precedenza questa patologia è legata alla routine giornaliera, a fattori di stress e ansia e in particolare all’igiene orale. Tutti questi sono elementi di cui ci si può prendere cura anche a casa.
Quindi, come si previene la piorrea?
La scelta di un’alimentazione sana è un ottimo punto di partenza così come la limitazione del consumo di alcool e sigarette (causa di danni ai tessuti gengivali).
Bisogna assolutamente prendersi cura della propria igiene orale!
Inoltre, per gestire i livelli di stress, ci si può dedicare ad attività fisiche e ai propri hobby. Esistono anche pratiche adibite alla riduzione dell’ansia come lo yoga o altre forme di meditazione.
Ricapitolando, per ridurre le probabilità di infezione gengivale, una routine sana è la chiave.
L’uso del dentifricio
Per prevenire e curare la parodontite è essenziale rimuovere i batteri della placca batterica quotidianamente. Come? Attraverso l’igiene orale e quindi l’utilizzo di dentifricio e collutorio, molto validi in questo caso.
Quali sono i dentifrici per piorrea?
Per combattere la parodontite la scelta deve ricadere su dentifrici antibatterici, come quelli allo zinco cloruro o alla clorexidina (molecola antibatterica, ottima per la bocca), possibilmente con l’aggiunta di sostante remineralizzanti e desensibilizzanti (per contrastare l’ipersensibilità).
Tutti questi suggerimenti sono applicabili anche alla scelta del collutorio.