L’ematoma, più comunemente noto come livido, è un versamento di sangue provocato da un trauma. In pratica si forma un versamento di sangue all’esterno del circolo sanguigno per via del danneggiamento di una parete arteriosa, venosa o capillare. Quindi ci ritroviamo con la zona del corpo che ha subito il trauma caratterizzata da una tumefazione di colore violaceo e rossastro che, al tatto, risulterà dolente.
Ematomi e classificazioni: ecco perché sono diversi
A dire il vero i lividi possono avere differenti profondità e gravità come nel caso del trauma che li ha causati, ovvero la contusione. Questo tipo di trauma può colpire vari livelli degli strati che compongono il nostro organismo per cui viene distinto in contusione senza ematoma quando il trauma provoca danni in profondità fino alle ossa. Ecco perché i lividi non sono tutti uguali e vanno distinti in base al tipo di trauma che può averli causati e al modo in cui si presentano visivamente sulla cute.
Si parlerà per l’appunto di classificazione degli ematomi per fare riferimento ai versamenti che possono colpire l’organismo in superficie o più in profondità, a livello di muscoli e articolazioni oppure su precise zone del corpo. Ecco come vengono solitamente raggruppati.
Il più conosciuto è l’ematoma sottocutaneo che è causato da traumi lievi e superficiali per i quali tende a sparire da solo nel giro di qualche giorno. Esso si differenzia in petecchie e porpora dove il primo appare a macchiette pigmentate mentre il secondo si manifesta di colore viola e lievemente più esteso.
Ematomi alla testa: la classificazione
Se il trauma colpisce la testa si parlerà di ematoma cerebrale o ematoma cranico. In questo caso il trauma provoca danni all’interno del cranio e prende un nome differente a seconda della zona colpita: intracerebrale, intradurale ed extradurale. Ci sono poi gli ematomi subdurali che sono quelli causati da lesioni cerebrali per le quali si verifica una raccolta ematica nello spazio che intercorre tra aracnoide e dura madre, ovvero la meninge esterna dell’encefalo e del midollo spinale.
Le zone del cranio e i tipi di ematoma
L’ematoma subaracnoideo, invece, è quello per il quale il versamento riguarda lo spazio tra aracnoideo e pia madre, la parte più esterna a contatto con le sostanze nervose del cervello e del midollo spinale. Si tratta di un tessuto molto sottile e trasparente che tuttavia si caratterizza per essere ricco di vasi sanguigni.
Nel caso di ematoma epidurale, anche detto spinale o intracranico, invece, il versamento si verificherà tra il cranio e la dura madre. A seguire c’è l’ematoma sugaleale, ovvero quello che si forma tra la membrana del periostio, il rivestimento esterno delle ossa, e il tessuto fibroso che ricopre la zona superiore del cranio nota come galea.
Nei neonati, invece, è molto comune il cefaloematoma, un versamento originato dai traumi del parto ma generalmente tendente a risolversi nel giro di qualche giorno.
Altre tipologie di ematoma
Infine, ci sono da menzionare gli ematomi sub-ungueali, tipici dei traumi alle falangi che si presentano di colore molto scuro e che, spesso causano la caduta o la perdita dell’unghia. Questi in particolare hanno tempi di completa guarigione anche molto lunghi differentemente dagli ematomi successivi ad interventi chirurgici che, invece, sono spesso una naturale conseguenza piuttosto comune.
In ogni caso questa condizione non è da sottovalutare perché può causare complicazioni in base al passato clinico del soggetto come la comparsa di infezioni o la compromissione degli organi circostanti.