Coronavirus: la distribuzione del vaccino

A gennaio è pronto a partire il piano vaccinazioni anti-Covid in Italia. L’obiettivo è vaccinare tutta o quasi la popolazione italiana per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Gli step fondamentali sono quindi: distribuzione, stoccaggio e somministrazione.

I vaccini che dovrebbero essere distribuiti in Italia e nel resto d’Europa potrebbero essere 5 o 6 ed ognuno di loro richiede determinate modalità di conservazione. Il vaccino della Pfizer, ad esempio, va conservato a temperature estreme pari a -70°.

Anche gli altri paesi si stanno preparando ad una vaccinazione di massa che non ha precedenti. Addirittura nel Regno Unito la somministrazione delle prime dosi di vaccino della Pfizer-BioNTech è già iniziata.

Quando inizierà la vaccinazione in Italia e chi avrà la priorità?

La prima fase della vaccinazione dovrebbe iniziare a gennaio e durare fino a marzo-aprile del 2021. Successivamente si procederà alla vaccinazione delle altre fasce della popolazione nel secondo e terzo trimestre del 2021. Entro la fine dell’estate, se tutto procede secondo i piani, la maggior parte della popolazione dovrebbe essere vaccinata.

La priorità verrà data al personale medico, come dottori ed infermieri, e poi agli ospiti delle RSA e degli operatori che li assistono. Successivamente sarà la volta degli over 80 e dopo delle persone con un’età compresa tra i 60 ed i 79 anni. Infine toccherà alle altre fasce della popolazione. All’interno di queste stesse fasce potrebbe essere data la priorità a determinati sottogruppi, considerati più a rischio. In tale ottica i medici che lavorano in prima linea nei reparti Covid sono considerati più esposti rispetto ai medici di base.

L’obiettivo è vaccinare le persone maggiormente esposte al contagio da Covid-19, particolarmente deboli o con altre patologie pregresse. Man mano che aumenteranno le scorte, saranno ampliate anche le categorie da vaccinare fino all’immunizzazione generale.

Quali vaccini saranno distribuiti?

Come già accennato in Italia, ed anche in Europa, potrebbero arrivare almeno 5-6 vaccini. L’Unione Europea è in attesa dei risultati dei test finali per poter approvare la distribuzione dei vaccini. Attualmente i vaccini già acquistati, o comunque opzionati dalla Commissione Europea, sono: AstraZeneca, Sanofi-Gsk, Johnson & Johnson e Pfizer. A questi potrebbero anche aggiungersi il vaccino tedesco CureVac e quello statunitense Moderna.

Al momento l’Unione Europea si è assicurata una scorta farmaceutica di 1,8 miliardi di somministrazioni, circa 4 per ogni cittadino europeo. In Italia dovrebbe arrivare il 13,46% dei vaccini acquistati dall’UE. In Italia, solo per la prima tranche di gennaio, sono previste circa 1,8 milioni di dosi del vaccino Pfizer. In totale, per il 2021, il nostro paese dovrebbe avere a disposizione 202 milioni e 573 mila dosi, sufficienti sia a vaccinare l’intera popolazione, sia ad effettuare i successivi richiami.

Come saranno distribuiti i vaccini?

La distribuzione del vaccino e lo scaglionamento delle vaccinazioni prevedono due step. Il vaccino della Pfizer, che va conservato ad una temperatura di -70°, sarà distribuito direttamente dall’azienda produttrice presso 300 hub in Italia. Si tratta di ospedali che, nell’87% dei casi, già dispongono di apposite celle frigorifere in grado di conservare adeguatamente i vaccini. Il restante 13% delle rimanenti strutture verrà fornito di frigoriferi adeguati e professionali.

Per quanto riguarda gli altri vaccini, che richiedono temperature di conservazione meno estreme rispetto a quello della Pfizer, il piano prevede l’invio delle dosi da parte delle aziende produttrici direttamente presso un unico hub, attualmente in fase di individuazione con l’aiuto delle Forze armate. Da qui le dosi verranno poi distribuite a circa 1.500 hub, tra ASL, farmacie e presidi ospedalieri, in tutta Italia. In queste delicatissime fasi è fondamentale garantire la spedizione a temperatura controllata, per preservare l’efficacia e le proprietà del vaccino.

L’importanza del trasporto a temperatura controllata da parte delle aziende

​I trasporti a temperatura controllata svolgeranno un ruolo prioritario in questo massiccio piano di distribuzione del vaccino, perciò è necessario affidarsi ad aziende specializzate per mantenere le proprietà di medicinali, vaccini e altro materiale biologico.

Il trasporto a temperatura controllata viene effettuato da furgoni isotermici, ed al loro interno la temperatura può essere impostata secondo le varie necessità. Gli ambienti di transito ed i mezzi sono costantemente monitorati da specifiche sonde, per individuare eventuali variazioni delle temperature ed intervenire immediatamente per ripristinare la corretta temperatura richiesta.

Si possono individuare 4 tipologie di trasporti a temperatura controllata, capaci di adeguarsi alle varie esigenze: criogenici (da -80° a -180°); congelati (-20°, temperatura generalmente indicata per il trasporto di campioni biologici); refrigerati (da 2° ad 8°, temperature specifiche per il trasporto di prodotti farmaceutici) e temperatura ambiente (da 15° a 25°, ideali per il trasporto di medical devices e strumenti medicali).

Alcuni mezzi altamente professionali sono dotati anche di una doppia temperatura che separa i due ambienti, potendo così trasportare più prodotti senza alterare minimamente la loro integrità. Altre strumentazioni all’avanguardia, come un termo registratore ed un sistema satellitare, consentono di monitorare costantemente il tracciato delle temperature durante il percorso.