La turofobia e quella fobia del formaggio ancora poco conosciuta

Nella vita sociale di tutti i giorni, capita di incontrare persone che manifestano paure incontrollate di cui è spesso difficile trovare una spiegazione logica: si tratta di soggetti fobici che hanno una particolare avversione o timore per determinate situazioni, animali o persino alimenti. Tra le fobie più comuni ci sono ad esempio l'aracnofobia ossia il terrore dei ragni, l'agorafobia e la claustrofobia cioè la paura di ritrovarsi rispettivamente negli spazi aperti o chiusi oppure l'aerofobia, che indica la paura degli aerei.
Ci sono poi fobie meno conosciute e frequenti come la turofobia, che non è altro che la paura dei formaggi: si tratta, come negli altri casi, di veri e propri disturbi d'ansia che, se nei soggetti sani possono suscitare incomprensione o addirittura ilarità, in chi ne è affetto causa problemi da non trascurare, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

 

Cos'è la turofobia e come si manifesta

La turofobia: la fobia dei formaggi è una di quelle fobie alimentari che, in questo caso, si traduce in un'avversione ai formaggi. E' spesso derisa e sottostimata, tanto da portare chi ne soffre a definirla allergia. La persona turofobica tende non solo a evitare di mangiare i formaggi, ma anche a toccarli, sentirne l'odore o anche solo vederli: a volte questa fobia si traduce addirittura in una vera avversione persino nei confronti del colore giallo.
Spesso questa fobia non coinvolge o comunque è più attenuata con formaggi come ad esempio la mozzarella, per via del suo odore pressoché assente, del suo colore e della sua forma. In altri casi è soprattutto una questione sensoriale, ovvero l'importante è non vedere o percepire l'odore dell'alimento, che dunque potrebbe essere consumato se camuffato totalmente in ricche pietanze.
Come ogni fobia, anche quella del formaggio porta il soggetto a evitare il più possibile questo alimento assecondando questa paura senza porvi alcun rimedio: si è dunque disposti a tutto per evitare lo stato ansioso che quel determinato cibo causa, con annessi panico, sudorazione fredda, nausea, tachicardia, senso di oppressione al torace o di soffocamento.

 

Perché nasce la turofobia e come affrontarla

La turofobia è uno stato ansioso, che non deve essere sottovalutato e siti come Attuale.it sono molto utili per ottenere consigli e informazioni precise e affidabili per conoscere questa fobia e affrontarla al meglio.
Questa condizione infatti ha non solo ripercussione fisiche e psichiche su chi ne soffre, ma anche sociali: per paura di imbattersi in un pezzo di formaggio si evitano inviti a cena o a pranzo oppure ci si presenta con accortezze che, agli altri possono apparire maniacali (chiedere ai commensali che lo hanno toccato di lavarsi le mani o cambiare le posate che sono venute a contatto con il formaggio). Si capisce bene che questa situazione crea un senso di isolamento, di frustrazione e di inadeguatezza nell'affrontare il problema.
Ma da cosa nasce la turofobia? Ebbene le risposte possono essere vaghe e in ogni caso mai certe: può essere figlia di un evento passato traumatico (come ad esempio essere stati costretti da piccoli a mangiare formaggio), della genetica (sono moltissimi i geni che gestiscono proprio la percezione del sapore e che vengono trasmessi dai genitori ai figli) oppure del liquido amniotico in parte ingerito dal feto e responsabile del gradimento più o meno maggiore di un certo alimento.
Un percorso di psicoterapia può aiutare il turofobico a superare questa sua paura, con una terapia comportamentale e cognitiva che contribuisca a cancellare i pensieri negativi, a gestire l'ansia e avvicinarsi in maniera graduale all'alimento che così tanta avversione crea. Qualora il medico lo ritenga opportuno, è possibile anche assumere, per un breve periodo e nelle dosi consigliate, dei blandi ansiolitici. Tutto infatti può aiutare nel superare questa fobia e tutto ciò che inevitabilmente ne consegue, per consumare un cibo che può apportare all'organismo fonti nutrizionali essenziali per la salute e soprattutto vitamine, proteine e calcio.