Tra gli accessori per la cura dei capelli che non mancano mai nell’armadietto del bagno di casa c’è sicuramente la piastra per capelli. Fa bella mostra di sé accanto ad asciugacapelli, maschere e spray ed è in grado di offrire quel tocco finale da coiffeur che può rendere più bella e durevola la propria acconciatura. Si trovano in commercio veramente tantissime tipologie differenti di piastre per capelli, partendo da modelli più semplici e dotati di funzionalità ‘basic’ fino ad arrivare ai modelli più all’avanguardia. Cerchiamo di mettere a fuoco quali sono i fattori da tenere presenti al momento di effettuare l’acquisto, che sempre più spesso avviene tramite le piattaforme di ecommerce di brand leader di settore come Eti Italy. Il principio che sta alla base di qualunque strumento è sempre lo stesso: i capelli vengono riscaldati per fare poi in modo di poterli modellare a piacimento. Tecnologie diverse si sono poi sommate a un simile concetto, tali da consentire di trattare i capelli delicatamente ed evitare l’effetto crespo.
I materiali utilizzati e le categorie in base al funzionamento
Prima di esaminare le diverse tipologie, passiamo in rassegna i materiali più utilizzati ovvero:
- titanio, queste piastre sono molto maneggevoli e diffondono in modo uniforme il calore sui capelli anche se sono meno solide dei modelli fatti in ceramica;
- ceramica, perfetta per ogni tipo di capigliatura, assicura in poche passate risultati ottimali. Se cadono si rompono facilmente, soprattutto però i capelli scorrono benissimo tra le due metà;
- tormalina, più costosa della ceramica si tratta di un cristallo che possiede una naturale funzione ionizzante. E’ un materiale molto resistente.
Esistono piastre a ioni e piastre a vapore, con le prime che rilasciano particelle in grado di rendere la chioma meno elettrica e più morbida oltre che molto lucida, e le seconde caratterizzate dalla presenza di un serbatoio per l’acqua che consente loro di erogare vapore al passaggio della piastra sui capelli, i quali restano morbidi e idratati.
Tipologie di piastra: multifunzione, ferri, a onde e automatiche
Vediamo infine quali sono i principali tipi di piastra per capelli: tutte nascono di base con l’obiettivo dichiarato di rendere la chioma liscia e fluente, senza timore dell’effetto crespo. Oggi in commercio si trovano modelli multifunzione, che consentono sia di lisciare i capelli che di modellarli per ottenere boccoli. La parte esterna, diversamente per esempio dagli arricciacapelli, non si surriscalda il che le rende più maneggevoli e sicure. Sono in genere molto sottili e facili da usare, basta solo un po’ di pratica. Per quanto riguarda invece il ferro arricciacapelli, consente di realizzare ricci più o meno stretti a seconda del diametro del ferro stesso (si può regolare la temperatura). Per capelli fini ok a temperature basse, temperature più alte saranno l’ideale invece per capelli lunghi e più spesso. Abbiamo anche la piastra a onde, che consente di ottenere un’ondulazione elegante e morbidissima (è un po’ l’effetto che si ottiene quando si sciolgono le trecce). Sono oggetti ingombranti per cui dopo un po’ si potrebbe stancare il braccio. Infine le piastre automatiche per ricci, anch’esse ingombranti ma soprattutto pesanti. E’ la macchina a risucchiare le ciocche, che vengono poi arricciate grazie a delle piastre riscaldate interne. I capelli non vengono tirati, le ciocche dopo qualche attimo vengono rilasciate. Nel caso in cui i capelli dovessero incastrarsi nella piastra, entrerebbe in azione il sistema di sicurezza.