Prendersi cura della salute urologica: quando fare la visita e perché non rimandare

Quando bisogna parlare di salute maschile non è sempre semplice, soprattutto se si tratta di affrontare argomenti delicati come la prostata o la funzione sessuale.
Il fatto è che con il passare degli anni, diventa praticamente fondamentale superare ogni resistenza e iniziare a pensare alla visita urologica come ad un appuntamento importante, tanto quanto un controllo cardiologico o una visita oculistica.

L’urologo è lo specialista che si occupa dell’apparato urinario e riproduttivo maschile, ed è la figura di riferimento da tenere in considerazione non solo quando siamo di fronte al problema, ma anche e soprattutto per prevenire, poi ovviamente diagnosticare e trattare eventuali problematiche che tra l’altro, se trascurate, possono peggiorare silenziosamente nel tempo.

Molti uomini si rivolgono a uno specialista solo quando compaiono sintomi evidenti, come disturbi nella minzione, dolori o disfunzioni sessuali: eppure la prevenzione è l’unico vero strumento per mantenere il benessere a 'tempo indeterminato’.
La visita urologica, al contrario di come si crede, non è dolorosa, non comporta particolari rischi e può offrire indicazioni preziose sullo stato di salute dell’organismo. E non è solo una questione di età.

Quando è il momento giusto per la prima visita urologica

Non esiste un’età fissa valida per tutti, ma ci sono delle indicazioni di massima che aiutano a capire quando iniziare a farsi seguire da un urologo. In generale si consiglia di effettuare una prima visita tra i 40 e i 45 anni, anche in assenza di sintomi. Questo perché molte condizioni iniziali, come l’ipertrofia prostatica benigna o alcune forme tumorali, possono non dare segnali evidenti nelle fasi precoci, ma essere già in atto. Anticipare i tempi permette di individuare eventuali alterazioni e affrontarle prima che evolvano in problemi più seri.

In alcuni casi la visita può essere necessaria anche prima, ad esempio se si riscontrano alterazioni del liquido seminale, infertilità, calcoli renali o infezioni urinarie ricorrenti. La prevenzione è davvero importante e non è legata solo all’età, ma anche alla storia clinica individuale e alla presenza di fattori di rischio.

In cosa consiste una visita urologica maschile

La visita urologica ha una struttura abbastanza standard, ma può variare leggermente in base ai sintomi riportati e all’età del paziente: si comincia con un colloquio approfondito, in cui il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica, lo stile di vita, le abitudini alimentari, l’attività sessuale e l’eventuale presenza di disturbi urinari o disfunzioni erettili. Il confronto iniziale è fondamentale per indirizzare l’attenzione verso eventuali problematiche sottostanti.

Poi si passa all’esame obiettivo, che include la palpazione dell’addome e dei genitali, l’esplorazione rettale per valutare le dimensioni e la consistenza della prostata e, se necessario, un’ecografia dell’apparato urinario.
Una volta avuti i risultati, l’urologo può prescrivere esami del sangue specifici (come il PSA, utile per monitorare la prostata), delle urine o approfondimenti diagnostici. L’intero processo è condotto in modo rispettoso e professionale, senza situazioni imbarazzanti o invasive oltre lo stretto necessario.

Chi si rivolge alla Casa di Cura Fogliani può contare su un’equipe esperta e su ambienti dedicati, dove la discrezione e l’attenzione al paziente sono sempre al primo posto. L’approccio è orientato alla prevenzione, ma anche alla presa in carico tempestiva di eventuali patologie già in corso.

Prevenzione e salute della prostata: uno stile di vita che fa la differenza

Una delle preoccupazioni principali, soprattutto dopo i 50 anni, riguarda la salute della prostata; questa ghiandola svolge un ruolo fondamentale nel sistema riproduttivo maschile e, con l’avanzare dell’età, può andare incontro a ingrossamento benigno, infiammazione o – nei casi più complessi – sviluppare patologie tumorali.Mantenere la prostata in salute non è un compito che si esaurisce con una visita annuale,ma richiede attenzione quotidiana a vari aspetti della propria vita.

Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, fibre e povera di grassi saturi è un primo passo concreto per sostenere l’organismo. Anche l’attività fisica regolare, l’idratazione e la riduzione del consumo di alcol e fumo contribuiscono a mantenere sotto controllo i fattori che possono influenzare negativamente l’apparato urologico.
In caso di familiarità per patologie prostatiche, è ancora più importante adottare uno stile di vita attento e sottoporsi ai controlli con maggiore regolarità.

Ma bisogna ricordare che molti problemi urologici non riguardano solo la prostata, ma coinvolgono anche la funzione sessuale, la fertilità e il benessere generale. Affidarsi a un urologo, quindi, non significa solo "curare un problema", ma soprattutto imparare a conoscere il proprio corpo, prevenire disagi futuri e migliorare la qualità della propria vita in modo consapevole.

Fonti e Note bibliografiche

  • www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6541
  • www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/cosa-fare-per-una-prostata-in-salute
  • www.iss.it/invecchiamento
  • www.auro.it/risorse/
  • siu.it/novembre-2024

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