Smart Working: quali pericoli per la salute dei lavoratori

Questa crisi pandemica che ha investito le aziende ad inizio del 2020 ha stravolto tutte le organizzazioni lavorative e ha messo in discussione la presenza dei lavoratori nelle sedi aziendali. Da un giorno all'altro tutte le aziende hanno dovuto per forza misurarsi con questo termine inglese: smart working; alcuni lo chiamano lavoro agile, altri lavoro da remoto, altri ancora più semplicemente lavorare da casa. Questa necessità è nata soprattutto per evitare dei contagi nelle aziende e salvaguardare in primis la salute dei lavoratori. Certo non tutti in azienda hanno potuto usufruire di questa modalità lavorativa. Chi lavora ad esempio in magazino come addetto alle merci non può certo lavorare da remoto. Però tutti quelli che si possono interfacciare con l'azienda con una rete internet sono stati messi a lavorare da casa. All'inizio è stato il panico. Qualcuno aveva il computer aziendale, altri no; c'è chi ha usato il proprio e chi lo ha reperito online o nei negozi di elettronica più vicini. Inutile dire che i portatili sono andati velocemente esauriti. Questo anche perché la richiesta veniva anche dai ragazzi che da casa avevano necessità anche loro di un portatile o di un tablet per seguire le lezioni a distanza..

Stare al computer molte ore porta dei problemi visivi e articolari

Una cosa importantissima che si è capito, lavorando in smart working, era l'attenzione che si doveva dare alla salute del lavoratore a casa. All'inizio della crisi  la produttività è stata massima, anche grazie al fatto che il lavoratore a casa era sempre connesso, non staccava mai durante tutto il giorno. Stare 12 al giorno al computer porta ad avere dei problemi sia per quanto riguarda l'affaticamento della vista sia dall'uso continuo del mouse. In molti si sono organizzati per avere degli ausili che risolvessero questi problemi. Gli ecommerce sono stati letteralmente presi d'assalto. Ad esempio, siti come Maxilia per avere dei tappetini mouse personalizzati o siti specializzati in poltrone comode per non avere dei problemi alla schiena dopo tante ore seduti.

Smart working: il problema della ripartizione degli spazi a casa

Uno dei problemi maggiori del lavorare da casa è sicuramente la distinzione degli ambienti lavorativi da quelli di vita familiare. Le distrazioni a casa sono moltissime e questo si ripercuote sulla produttività delle ore di lavoro; questo soprattutto se non si riesce a ricavare uno spazio separato per svolgere le mansioni lavorative. Spesso ad esempio si devono fare delle lunghe video chiamate e per questo serve uno spazio presentabile e soprattutto silenzioso. In merito a questo punto, in questo periodo si è visto di tutto e di più fino a raggiungere delle cose comiche. Persone in video che erano in curioso abbigliamento giacca e camicia sopra e sotto pigiama e ciabatte. Tenete presente che una delle prime regole per lavorare da casa è non solo separare gli ambienti di lavoro ma vestirsi bene, non “da casa” per intendersi. Sarà strano ma questa azione che facciamo ci porta a calarci, anche a casa, nella parte del lavoratore.

Lavorare da casa, evitare il rischio solitudine

Questo è un rischio non indifferente per chi lavora in modalità smart working. Lavorare da soli è una predisposizione che abbiamo ma certo si può imparare. Chi non è predisposto a lavorare da casa si può sentire smarrito e incapace ad organizzarsi il lavoro. Questo è il compito dell'azienda e dei dirigenti: formare i lavoratori a lavorare in smart working; bisogna assolutamente evitare che questa condizione porti alcuni lavoratori ad avere problemi di salute, come attacchi di ansia o depressione. Il futuro ci riserva sicuramente una rivoluzione aziendale e soprattutto su come verrà fatto il lavoro in un'azienda. Dobbiamo essere tutti preparati per affrontare le sfide lavorative che ci attendono nei prossimi anni.