Non è di certo un mistero che questo 2020 sia stato un anno complicatissimo dal punto di vista economico e produttivo ma non solo. La pandemia ha creato un fortissimo cambiamento in tutti gli aspetti della vita delle persone in Italia e nel mondo. Sono cambiate le abitudini di acquisto, i consumi, le scelte di vita e anche i mercati. Tantissime attività hanno dovuto chiudere in attesa dei permessi per riaprire mentre, molte altre, hanno visto un’impennata dei fatturati decisamente inaspettata.
Il boom della chirurgia estetica
Per quel che riguarda il comparto salute e benessere le persone hanno concentrato le loro attenzioni su un aspetto in particolare, ovvero quello che riguarda la nutrizione e la chirurgia estetica. Il fatto di veder proiettato il proprio volto sui piccoli schermi, infatti, ha provocato una sorta di “coscienza” collettiva dei difetti, delle rughe e di quei piccoli inestetismi di cui prima non si erano mai accorti. Abbiamo discusso questo argomento con una rinomato esperto di chirurgia plastica di Verona, cercando di trovare una spiegazione sociale ed economica al boom di richieste di ritocchi non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.
Tutta colpa delle video chiamate
Il primo fattore ad aver influito in questo senso riguarda proprio la maggior consapevolezza del proprio corpo scaturita dalle riunioni in video, su zoom o Skype. Vedere il proprio volto sul piccolo schermo ha provocato una sensibilizzazione non indifferente verso i difetti facciali che riguardano più o meno tutti noi. Lo stesso vale per l’uso della mascherina all’esterno che ha provocato un effetto collaterale a cascata su questa nuova concezione del volto. Lo stesso vale per il maggior tempo a disposizione che tantissime persone hanno dedicato alla cura del proprio benessere. Le beauty routine, quindi, hanno sollevato la necessità di rivolgersi ad un chirurgo plastico per ridurre o attenuare i difetti di volto e corpo.
Un aumento spiegabile per varie ragioni
Stando agli esperti, quindi, la chirurgia plastica ha vissuto un aumento di richieste pari al 25% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo non è stato causato solamente dalla nuova centralità assunta del benessere fisico e mentale ma anche dalle maggiori disponibilità economiche di chi, non avendo perso il lavoro, ha potuto risparmiare per via del lockdown. Uscire di meno, dopotutto, significa anche spendere meno in cene, shopping o intrattenimento e, quindi, parallelamente all’aumento di richieste c’è stata una maggior disponibilità di spesa di una buona fetta di popolazione.
L’effetto mascherina
Al tempo stesso l’uso della mascherina ha focalizzato l’attenzione delle persone sul proprio sguardo, con una conseguente presa di coscienza della presenza di rughette di espressione e zampe di gallina. Infine l’obbligo di stare in casa e di uscire solo per cogenti necessità ha dato lo sprint decisivo a procedere dal momento che è stata la miglior condizione possibile per la convalescenza. In pratica poter stare a casa e lavorare da remoto ha convinto anche chi temeva di procedere ad un ritocco estetico per via delle necessarie tumefazioni che seguono all’intervento. Cosa succederà nel 2021? Tutto è ancora da vedere ma il settore vivrà un’ondata di segno positivo destinata ancora a crescere nel tempo.