A un certo punto, quando si sta insieme, arriva il fatidico momento: quello in cui si decide di andare a convivere. Si comincia a cercare il proprio nido d’amore, l’appartamento o la casa perfetta in cui vivere il proprio idillio amoroso con il partner. Ci sono mille preparativi, aspettative, sogni. Poi, finalmente, la coppia fa il grande passo.
E, a quel punto, cominciano i guai.
Spesso, infatti, quando si va incontro a un simile cambiamento, una vera e propria rivoluzione all’interno del rapporto di coppia, le cose non vanno come ci si aspetta. Dopo un periodo più o meno lungo, ci si rende conto che la convivenza non è affatto quel paradiso che avevamo immaginato. In molti casi, proprio a causa di questo duro impatto con la realtà, la coppia va in crisi e non riesce a uscirne.
La convivenza mette a dura prova la relazione.
Non accade soltanto alle coppie che vanno per la prima volta a vivere sotto lo stesso tetto. La pandemia di Coronavirus e il conseguente lockdown determinato dalla necessità di far fronte alla diffusione del contagio, hanno imposto a molti una convivenza forzata h24. Una situazione fuori dal comune, completamente atipica, che ha costretto i partner a stare vicini, a stretto contatto, senza poter avere altre distrazioni come le uscite con gli amici. Una situazione che ha fatto esplodere i conflitti. E ha condotto a una valanga di richieste di divorzio subito dopo la fine della quarantena, come avvenuto in Cina.
Coppia in crisi dopo la convivenza: un equilibrio che si rompe
I motivi per i quali una coppia entra in crisi possono essere i più svariati. Di solito, sono i cambiamenti che vanno a incidere sull’equilibrio stabilitosi tra i due partner, eventi che destabilizzano e che sfociano in tensioni. Per esempio la perdita del lavoro da parte di uno dei partner, ma anche la nascita di un figlio o magari un lutto. Sono tutte situazioni che hanno dei risvolti sulla vita di coppia. Anche la decisione di andare a convivere rientra tra gli eventi scatenanti di una crisi.
Ma perché? Ci sono una serie di fattori e di errori che possono portare la coppia a esplodere.
I compiti quotidiani e le responsabilità della vita in due
Innanzitutto, bisogna considerare il fatto che quando si decide di andare a vivere insieme, spesso si hanno delle aspettative irrealistiche. La vita di coppia nella stessa casa viene fortemente idealizzata. In molti casi, andare a convivere significa uscire dalla casa dei propri genitori per la prima volta, lasciare l’ambiente protetto in cui si è cresciuti per cominciare una nuova vita.
Spesso, infatti, chi comincia una convivenza è un giovane adulto, che non ha mai sperimentato tutte quelle responsabilità e doveri connessi alla gestione di una casa perché, fino a questo momento, erano i genitori a occuparsene.
All’improvviso ci si ritrova di fronte mille incombenze di cui non si aveva idea, ci si deve destreggiare tra i lavori di casa, le bollette, la spesa etc. In molti casi, è soltanto uno dei due a farsi carico del peso. Così, l’altro si abitua a non doversi occupare di nulla, a lasciare che sia il partner a gestire tutto. Si adagia comodamente sulla situazione finché l’altro non comincia a richiedere aiuto.
Condividere i compiti quotidiani è fondamentale per la coppia. A lungo andare, uno squilibrio può avere conseguenze molto negative.
C’è anche il rischio, infatti, che si assecondi troppo la sindrome di Peter Pan di uno dei due, quella tendenza a voler restare piccolo, quell’incapacità di crescere e assumersi le responsabilità della vita adulta, prendendo un nuovo ruolo.
Annullare la propria individualità nella coppia dopo la convivenza
Un errore frequente e piuttosto comune per le coppie che vanno a vivere insieme è rappresentato dal fatto che uno o entrambi i partner cominciano a dedicarsi esclusivamente dalla coppia, mettendo da parte interessi, hobby, amicizie. La relazione diventa totalizzante ed esclusiva. Ma perché si stia bene in coppia, c’è bisogno di momenti di vicinanza e altri di allontanamento, che non significa venir meno all’amore.
La coppia ha bisogno di respirare.
Ciò significa che è necessario alternare momenti di inspiro, quando si è molto vicini, fisicamente ed emotivamente, quando si condivide l’intimità, a momenti di espiro, quando cioè ci si differenzia dall’altro, ci si distanzia per trovare nuovi stimoli all’infuori della coppia. Può avvenire concedendosi un’uscita con gli amici, andando a teatro da soli, guardando un film, leggendo un libro, facendo sport, studiando, anche lavorando, se è qualcosa che ci appassiona.
Sviluppare i propri interessi e passioni ci arricchisce e allo stesso tempo rigenera la comunicazione nella coppia.
Quando si mettono in mezzo i genitori: interferenze nella relazione di coppia
La scelta di andare a convivere è un passo importante, una fase molto delicata perché il rapporto, inevitabilmente, deve riconfigurarsi su un nuovo equilibrio. Se in questa fase di passaggio, ci si lascia influenzare troppo dalla famiglia, genitori e parenti vari in primis, la situazione può precipitare rapidamente.
Capita spesso che uno i entrambi i membri della coppia consentano ai propri genitori di intromettersi, invadendo l’intimità, esprimendo opinioni non richieste, interferendo con il ménage familiare, con la gestione delle casa etc. Ma questo po’ avere conseguenze pericolose per la stabilità della coppia stessa. Per poter convivere serenamente, è necessario aver spezzato catene e cordoni ombelicali con la famiglia d’origine.
Non avere un proprio spazio personale
Questo errore può essere messo in relazione con la questione dell’individualità e del respiro della coppia.
Quando si va a vivere insieme, che si scelga di farlo in un piccolo monolocale, in un grande appartamento o in una villa con giardino, è importante ritagliarsi un proprio spazio personale, un’area in cui poter fare libero sfogo alle proprie passioni, anche quelle non condivise o addirittura criticate dal proprio partner. Che si tratti di dipingere, strimpellare con la propria chitarra elettrica, leggere romanzi rosa, ciascuno dovrebbe avere un suo spazio. Oltre all’indipendenza economica, infatti, è importante l’indipendenza di pensiero.
Lasciare che il desiderio venga meno
Un altro rischio della convivenza è che, a lungo andare, uccida la passione tra i partner. La possibilità di avere sempre l’altro a disposizione, la routine, la quotidianità, la stanchezza tendono a spegnere il reciproco desiderio. Ma, come suggeriscono gli esperti, è necessario non lasciarsi andare, mantenere attiva la propria vita sessuale. Negarsi all’altro, mostrarsi sempre indifferente o disinteressato inibisce il partner e conduce verso una spirale discendente.
Terapia di coppia per ritrovare l’armonia
Nel caso in cui si viva una situazione di crisi con il proprio partner, in molti casi può essere utile rivolgersi a un esperto. Scegliere di intraprendere una terapia di coppia è una scelta che denota la volontà di superare insieme una difficoltà. Ed è proprio questo uno degli elementi fondamentali per superare la crisi: la volontà. Al di là delle tecniche usate dal terapeuta, ciò che fa funzionare la terapia sono proprio la volontà, la costanza e la lealtà dei partner che decidono di avviare un percorso di questo tipo.
La terapia di coppia, infatti, li aiuterà a trovare una soluzione, fornendo loro nuove prospettive per interpretare la situazione, nuovi strumenti comunicativi, una maggiore consapevolezza dei problemi che sono alla base delle difficoltà nella relazione. Saranno poi loro, nel proprio privato di coppia, a mettere a frutto quello che hanno appreso di sé stessi e dell’altro per ritrovare equilibrio e complicità.