Molto spesso, incappando in errori di valutazione, chi soffre di patologie degenerative all’articolazione del ginocchio tende a rinviare fino all’ultimo un intervento di protesi che sarebbe invece risolutivo. I motivi non vanno ricercati solo nelle lunghe liste d’attesa, ma anche nel timore che molti pazienti hanno di un decorso post-operatorio fastidioso e doloroso e di una prolungata riabilitazione prima di tornare alle attività quotidiane, tuttavia si tratta di timori del tutto infondati.
Ne abbiamo parlato con il Dott. Flavio Carbone che esercita la professione di chirurgo ortopedico a Napoli, occupandosi principalmente di interventi protesici al ginocchio ma anche all’anca ed alla spalla, le articolazioni più di frequente soggette a fenomeni che ne limitano la mobilità. I progressi della scienza e della medicina hanno infatti reso possibile intervenire in maniera molto meno traumatica tramite la chirurgia mini invasiva e le operazioni in artroscopia, e proprio l’intervento di protesi al ginocchio quando non più rimandabile è uno dei più comuni e con riabilitazioni incredibilmente rapide.
Vediamo dunque perché e quando intervenire su una articolazione danneggiata dall’artrosi o da eventi traumatici.
Intervento di protesi al ginocchio: facciamo chiarezza
Un intervento chirurgico di protesi al ginocchio consente di ripristinare la perfetta funzionalità e mobilità dell’articolazione compromessa, anche se ci sono precise motivazioni che devono condurre all’intervento e solo un chirurgo ortopedico sa con esattezza quando è essenziale operare.
Quando intervenire con le protesi al ginocchio
Un intervento di protesi al ginocchio è solo l’ultima opzione di un percorso diagnostico e terapeutico che tenta in prima battuta dei trattamenti conservativi e curativi dell’articolazione danneggiata. Quando il danno è però in fase avanzata, anche a causa dell’età che non favorisce una fisiologica rigenerazione oppure a seguito di eventi traumatici gravi che hanno compromesso irreparabilmente l’articolazione, l’intervento non è evitabile ma va affrontato con la massima serenità.
Perché intervenire con una protesi al ginocchio
Si interviene dunque senza appello perché non è più possibile compiere attività semplici senza avvertire forte dolore, e perché ciò vuol dire limitare senza un reale motivo la propria autonomia e indipendenza dal momento che esiste una soluzione sicura ed efficace diventata praticamente di routine per un esperto chirurgo ortopedico.
Fatte tutte le debite valutazioni, e stabilito anche che il paziente non sia soggetto a forme allergiche come quelle al nichel contenuto nelle protesi, si decide di concerto se effettuare una protesi totale oppure una protesi che vada ad asportare il solo legamento crociato anteriore.
Intervento di protesi al ginocchio: la riabilitazione
Stiamo in ogni caso parlando di un intervento chirurgico, per cui ci sono diverse valutazioni pre-operatorie da compiere secondo un iter ben preciso che è volto soprattutto a scongiurare i rari casi di rigetto della protesi o di infiammazione dell’area operata. Un valido chirurgo ortopedico segue il paziente passo dopo passo, spiegandogli tutti i passaggi che lo condurranno in sala operatoria, descrivendo le modalità di intervento e pianificando con cura tutto il percorso di riabilitazione post-operatoria.
Tutto varia da caso a caso ed in base a numerose variabili che includono l’età del paziente, il suo peso corporeo e il quadro clinico complessivo che contempla anche il grado della lesione. Si tratta di fattori che determineranno le modalità di intervento ma che soprattutto serviranno a programmare l’iter di recupero.
Si può affermare in linea di massima che un recupero totale e completo dopo un intervento di protesi al ginocchio, seguendo alla lettera tutte le indicazioni per la riabilitazione, avviene in tre mesi dall’intervento. Il decorso post-operatorio è però rapido e, salvo rare complicazioni, comporta pochi giorni di dolore e gonfiore tenuti sotto controllo tramite appropriata terapia antibiotica ed antinfiammatoria prescritta dal chirurgo.
Consigli utili per la riabilitazione
Sarà proprio lo stesso chirurgo a fornire indicazioni e raccomandazioni da rispettare nell’immediato post-operatorio:
- Pulire regolarmente la ferita nei primi giorni, ed evitare di bagnarla
- Evitare di mettersi alla guida per almeno un mese
- Non sovraccaricare o sforzare l’articolazione operata con dei movimenti o delle posizioni che possano sollecitarla
- Almeno inizialmente, usare le stampelle per salire o scendere le scale
Un ulteriore validissimo suggerimento riguarda i pazienti che soffrono di obesità: un peso corporeo eccessivo infatti non è di alcun aiuto all’articolazione del ginocchio e la sottopone a degli stress supplementari che è possibile limitare seguendo contemporaneamente anche un percorso dietetico per dimagrire e rimettersi in forma.
Esercizi e tempi di riabilitazione
Ci sono tappe obbligate da associare alla riabilitazione: il ginocchio non va ruotato, la ferita non deve essere compressa e non si devono accavallare le gambe, per citare le più comuni. Gli esercizi di riabilitazione, che iniziano già 24/48 ore dopo l’intervento, hanno un ruolo fondamentale nel recupero di una buona mobilità articolare, e vengono svolti in palestra ma anche a casa. Sarà un fisioterapista, preferibilmente indicato dallo stesso chirurgo ortopedico che ha operato, a seguire questa fase controllando la correttezza dei movimenti e fornendo istruzioni su quelli da compiere in autonomia per il resto della giornata.
Costanza e regolarità delle sedute concorrono ad accorciare notevolmente i tempi di recupero.
I benefici dell’intervento di protesi al ginocchio
Un intervento di protesi articolare di ginocchio comporta numerosi benefici del tutto evidenti, e che vanno persino oltre quelli di sola natura fisica con l’azzeramento del dolore e la ritrovata mobilità.
Parliamo infatti di una pratica divenuta ormai molto comune e che anche durante la fase di riabilitazione garantisce un recupero di natura psicologica perché il dolore inizia a diminuire giorno dopo giorno e seduta dopo seduta fino a riguadagnare indipendenza e maggiore fiducia in sé stessi e nel proprio organismo.