Come funziona il trasporto disabili

Il trasporto disabili è un argomento che scatena le posizioni più disparate. Stiamo parlando di una tematica che spesso viene cavalcata dal politico di turno e che (spesso) si trova nei programmi elettorali. La popolazione è sensibile a questo tema e sa quanto può essere difficile vivere questa condizione: se sei disabile o hai un parente disabile, conosci sicuramente l'importanza della mobilità. In questo articolo affronteremo il tema del trasporto disabili dal punto di vista sanitario e scopriremo quali sono le figure addette al trasporto disabili e quali sono i mezzi per trasportare i disabili.

Trasporto disabili: cosa dice la legge

Il trasporto dei soggetti disabili prevede delle soluzioni specifiche e una normativa da seguire. Un veicolo conforme al trasporto di disabili, a seconda della patologia invalidante, deve avere alcuni accorgimenti particolari che consentano e facilitano l’accesso in abitacolo, il tragitto e l’uscita dall’abitacolo. Il problema principale, naturalmente, è legato a patologie o condizioni di disabilità riguardanti gli arti inferiori o la schiena: è qui che i mezzi devono essere preparati al trasporto, un paziente con una malattia non invalidante può essere trasportato anche su un taxi sanitario. 

Lo Stato consente l'acquisto di un veicolo adatto al trasporto disabili attraverso la Legge 104, che definisce in modo preciso e puntuale chi può comprarlo e quali sono le agevolazioni fiscali in merito. Inoltre la Legge 104 stabilisce quali sono i livelli di invalidità e quali iter seguire per ottenere la corretta documentazione che attesti la propria patologia. Ogni livello ha le sue agevolazioni, che si possono riassumere così:

  • riduzione della percentuale dell’IVA dal 22% ordinario al 4% agevolato

  • diminuzione del 19% dell‘IRPEF in riferimento all’anno di acquisto dell’auto (UNA TANTUM o spalmata in 4 anni)

  • esenzione dal pagamento della tassa di proprietà, in sostanza dal bollo

  • agevolazione del 19% su quelli che sono i costi per l’adeguamento dell’auto con determinati e necessari dispositivi

Contrassegno disabili: cos'è e come si ottiene

Quando si parla di trasporto disabili, non si può non parlare di contrassegno disabili. Questo badge (che va lasciato sul cruscotto) è molto importante perché dà la possibilità di accedere ai parcheggi riservati in zone centrali e senza barriere architettoniche (cinema, teatri, centri commerciali, luoghi di interesse). Questi parcheggi sono strategici e sempre vicino agli ingressi principali. Il contrassegno inoltre garantisce la possibilità di ottenere uno spazio di sosta davanti alla propria residenza in cui il divieto di sosta è esteso a qualsiasi altra vettura.

Per ottenere il contrassegno disabili, bisogna fare una richiesta scritta al proprio comune di residenza e presentare la corretta documentazione. Se non vi sono intoppi burocratici, il contrassegno dovrebbe essere rilasciato entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Il contrassegno è composto da una parte fissa (che va attaccata sul proprio parabrezza) e da una parte mobile (un badge) che il disabile può portare con sé nel caso in cui debba viaggiare con altre vetture.

Accompagnatore per disabili: quando è obbligatorio

Si fa spesso confusione tra la figura del conducente (che ha il compito di guidare) e quella dell'accompagnatore. Il conducente del mezzo di trasporto per disabili ha obblighi che sono riferibili esclusivamente al suo mezzo di trasporto.

L'autista che trasporta i bambini disabili, per esempio, deve essere in regola esclusivamente per quanto riguarda tutti i dispositivi imprescindibili per permettere l’accesso, il trasporto e l’uscita dal mezzo ai soggetti con patologie disabilitanti. Il conducente non è accompagnatore e non può in alcun modo sostituirlo. Questa figura è necessaria se il soggetto disabile è affetto da una patologia più invalidante non necessariamente legata agli arti inferiori.

Trasporto disabili in ambulanza: quando è necessario e quanto costa

Il trasporto dei disabili in ambulanza, nei casi di emergenza, è sempre a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Le aziende private (o le associazioni) che offrono un servizio di trasporto in ambulanza privata su gomma invece si occupano dei trasferimenti secondari, ovvero di quei trasporti che non hanno carattere d'emergenza.

Queste aziende private possono utilizzare un proprio tariffario. Il fattore che più di tutti incide nel preventivo finale di un trasporto in ambulanza è rappresentato dal costo chilometrico (il costo fisso infatti è di solito una cifra ragionevole). I chilometri conteggiati non solo soltanto quelli percorsi effettivamente con il disabile a bordo ma quelli totali compiuti dall'ambulanza (partenza dalla sede, trasporto e ritorno in sede). In fase di preventivo, è bene assicurarsi della tariffa applicata e del costo totale comprensivo di tutte le voci.

Per alcune categorie di disabili, il mezzo più idoneo può essere invece il taxi sanitario. In questo caso il prezzo scende notevolmente. Sono semplici automobili attrezzate con i principali dispositivi medici necessari in caso di emergenza e possono arrivare a costare fino alla metà di una normale ambulanza. Lo Stato, ad ogni modo, consente a d ogni cittadino privato di poter detrarre le spese sanitarie. Prima di firmare un preventivo, è bene informarsi con l'azienda privata sull'ammontare delle detrazioni.